di Massimiliano D'Uva

Ieri sera abbiamo tutti appreso, attoniti, la notizia della scomparsa di Pasquale Lamberti Ferrara (per noi tutti semplicemente "Pascàl" oppure "Pascàl 'e sott a grott"). E' stato come ricevere un colpo all'improvviso, quando meno te l'aspetti, non ho realizzato e, come me, molti altri Maioresi, sono rimasti increduli.

Non c'era giorno che Pasquale non si intrattenesse per qualche minuto dopo pranzo davanti al King's Bar, magari leggendo le ultime notizie o commentando con noi le vicende politiche del paese.

Non ha mai nascosto il suo accento, non ha mai rinnegato le sue amicizie e quando doveva dirne quattro a qualcuno, chiunque fosse, non ci pensava su due volte. Sempre allegro ed attivo, spesso ci intratteneva con racconti di vita vissuta, fatti del passato, impregnandoli di aneddoti e dettagli che sembravano inventati al momento per quanto meticolosi e coloriti.

Pasquale era veramente una voce fuori dal coro: non abbassava mai la testa ed è stato esempio di correttezza e di coerenza difficile da imitare. Non sapremo mai cosa si accaduto in quell'attimo, intorno alle 18 di ieri, cosa lo abbia spinto al gesto estremo. Ma noi lo vogliamo immaginare ancora sorridente all'incontro con la morte, schernendola come solo lui avrebbe potuto.

Il Vescovado e la Locali d'Autore partecipano al dolore della famiglia Lamberti-Ferrara rivolgendo i sentimenti del più accorato cordoglio.