Dal giorno dell'invasione dell'Ucraina il tradizionale filo del dialogo tra Roma e Mosca si è progressivamente logorato, fino quasi a spezzarsi, nel solco della piena aderenza alla linea euro-atlantica al fianco di Kiev.

Così, l'asse Roma - Mosca già in grave crisi diplomatica aggiunge oggi un ulteriore tassello nelle già complicate relazioni internazionali tra i due Paesi ed il motivo è la protesta russa per non essere stata invitata ad una riunione di esperti sul disarmo convocata a Roma.

Secondo i russi si tratta di un vero e proprio "atto provocatorio e ostile" con la replica della Farnesina che non si fa attendere, liquidando l'attacco, bollandolo come "pretestuoso".

In questi giorni a Roma viene ospitata una sessione del Gruppo Operativo di Esperti della PSI (Proliferation Security initiative), una piattaforma nata nel 2003 - a cui hanno aderito un centinaio di Paesi - per coordinare le attività di contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. E Mosca, che non è stata invitata, ha protestato. L'Italia, estromettendo gli esperti russi, "ha gravemente violato il suo mandato", ha tuonato la portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova.

La Farnesina annuncia - in risposta all'attacco della portavoce russa - che la decisione di non coinvolgere i russi non è stata unilaterale, ma è stata "assunta d'intesa con i principali paesi partecipanti all'iniziativa".

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