«Le opposizioni consiliari motivano la mozione di sfiducia al Sindaco con la scelta di Galdi & C., ora definita “gravissima”, dell’acquisto dell’ex-Cofima. Secondo i “magnifici 13” (per la verità anche secondo me!) con l’acquisto dell’ex-Cofima, la maggioranza avrebbe ignorato e disatteso il fondamentale principio di prudenza, determinando, per evitare lo sforamento del patto di stabilità, la svendita degli immobili comunali.

Degli attuali 13 consiglieri, ora in fila per rifarsi un’irrecuperabile verginità politica, durante la seduta di Consiglio comunale che approvò l’affaire “Cofima”: 10 o non parteciparono alla votazione o si astennero o votarono a favore. 2 di essi, gli “sfacciati”, dettero il meglio di sé stessi per difendere la proposta del Sindaco, definendola “geniale”, “cristallina”, “lungimirante”, “di una legalità che non si può immaginare”, “un affare”, “con piccoli abusi che possono essere condonati, perché ci sono i pareri dei tecnici”.

Tutti indistintamente non capirono quello che stava succedendo e di come i dirigenti se ne lavassero le mani, o capirono e fecero finta di niente. Infatti i dirigenti furbescamente avvertivano i nostri ineffabili amministratori: 1) se acquistate, sforate il patto di stabilità e sarete costretti a vendere gli immobili comunali; 2) ci sono abusi edilizi per costruzioni e frazionamenti e non sappiamo se possono essere sanati. Incompetenti! Sfacciati e incompetenti!».

Mario Farano