Luigi Gravagnuolo, in un'affollatissima convention a Palazzo di Città, ha presentato il lavoro di un anno. C'erano tutti: assessori, consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, guidati dal presidente del Consiglio, Lucio Panza, i dirigenti di partito Pica, Accarino, Avella, Galotto, Borriello. Ma il parterre era particolarmente affollato di ospiti, tra cui Edmondo Cirielli, Vincenzo Mucciolo, Ugo Carpinelli e Rino Avella, e di tantissima gente comune. Una lunga serie di messaggi e di e-mail è stata inviata alla segreteria del sindaco. Il report del primo cittadino è stato preceduto da una lunga lettera, densa di tensione morale, chiara. È la continuazione di un colloquio mai interrotto con la città sin dal suo insediamento ed ancora prima durante la campagna elettorale.

«Un elenco di titoli a prima vista arido - esordisce Gravagnuolo - ma ad ognuno di essi corrisponde una promessa fatta in campagna elettorale, la realizzazione conseguente, oppure il suo avvio o, ancora, la sua progettazione. Dietro ogni titolo c'è il nostro lavoro, quello mio, degli assessori, dei dirigenti, del personale dipendente tutto del Comune. Sotto l'apparente aridità degli elenchi c'è una fatica grande, che sosteniamo quotidianamente. Con gioia, per l'immenso amore che nutriamo per Cava, per la straordinaria passione civica che ci sta animando dal giorno in cui ci siamo insediati».

La città sembra averlo compreso: un lungo applauso ha accolto le parole del sindaco, mentre tra la gente, sotto i portici, nelle frazioni, nelle piazze, va crescendo la fiducia in un cammino di rinascita. «Registriamo, pur comprendendo che occorre lavorare, che c'è un nuovo fervore culturale nelle scuole, in città, nelle frazioni, che non sono abbandonate a se stesse, anzi sono il punto di riferimento di un'azione sinergica (sicurezza, viabilità, ambiente, urbanistica, lavori pubblici) dei vari assessorati», sottolinea Gravagnuolo. L'obiettivo è, e lo sottolinea con forza, "Cava città della qualità" ed il progetto Millennio è lo strumento atto al raggiungimento dell'ambizioso traguardo. L'idea forza è il grande evento: la celebrazione del millennio della Badia. «La sua forza - spiega Gravagnuolo - nasce dalla possibilità di mobilitare i potenziali di sviluppo della città, il rinnovamento infrastrutturale e l'attivazione. Una sfida che trova nelle 10 qualità gli assi portanti».

Non elude gli ascoltatori e la città sui 1000 posti di lavoro promessi: «Dicemmo che avremmo determinato le condizioni per la creazione di 1000 posti entro il 2011, stiamo lavorando». E ricorda i 70 posti dell'ex Di Mauro recuperati, gli altrettanti che potrebbero venire dall'indotto di Cava Market, altri della fabbrica Gio.Di. Italia del trattamento degli inerti in zona industriale, 150 posti lavoro previsti dal contratto di quartiere di Pregiato e quelli della Maccaferri, i nuovi stabilimenti in zona industriale per circa 300 posti. «Un anno duro, non possiamo fermarci», è il messaggio finale.

Subito i primi commenti. Positivi quelli di Pica, Accarino, Mucciolo, Avella, Carpinelli. Così quest'ultimo: «Pur in presenza di una larga maggioranza, anche se complicata, la concretezza di Gravagnuolo si è affermata con forza e caparbietà». Schillaci, Del Vecchio e Laudato confermano il giudizio negativo. «Ha il senso della comunicazione, ma dietro non c'è niente, solo l'eredità di Messina», afferma il giovane capogruppo di An, Schillaci.