Il rimpasto di Giunta appare come il primo vero atto di autonomia che il sindaco Marco Galdi ha compiuto dalla sua elezione ad oggi. È evidente che questo sussulto di dignità sia stato favorito dall’esito umiliante delle elezioni congressuali del Pdl, che hanno visto il primo cittadino ottenere un numero di preferenze notevolmente inferiore rispetto a quello conseguito dal suo ex vice Luigi Napoli.

Questo episodio è solo l’ultimo di una mortificante serie subita da Marco Galdi, il quale ha dovuto convivere in questi anni con l’ingombrante presenza di Luigi Napoli, bocciato da un sondaggio come possibile primo cittadino, ma imposto e promosso quale sindaco di fatto dall’On. Cirielli.

Una simile decisione, al di là del documento di sostegno sottoscritto dai consiglieri Pdl, apre scenari nuovi e mette in discussione la granitica maggioranza uscita dalla tornata elettorale. Una maggioranza che oggi si presenta spaccata in due tra chi sostiene il sindaco e chi invece resta un fedelissimo di Luigi Napoli. Seguiremo con attenzione i primi appuntamenti consiliari per valutare efficacia e tenuta di questa amministrazione sempre più allo sbando, priva di idee e senza alcuna seria programmazione per la città.

Con rammarico bisogna constatare che la Giunta, nuova solo a metà, è servita solo a segnare i nuovi rapporti all’interno della maggioranza, senza tuttavia rappresentare quel cambio di passo desiderato ed auspicato da molti cavesi affranti dal degrado e dall’abbandono in cui versa la città a causa di una deprimente attività di governo.

La conferma di un numero consistente di assessori, protagonisti dell’immobilismo in cui versa Cava da due anni, è inspiegabile oltre che segno di una totale mancanza di coraggio da parte del sindaco. Il vento di cambiamento si conferma ancora una volta vento del nulla.

Il Segretario cittadino PD, Mariano Agrusta