Tu sei qui: PoliticaPatto di stabilità, concessa la deroga
Inserito da (admin), martedì 3 ottobre 2006 00:00:00
Il patto di stabilità è salvo. Lo annuncia con soddisfazione il sindaco nel corso della seduta del parlamentino metelliano tra scintillii, scoppiettii e colpi a sorpresa. La maggioranza è salda e compatta intorno al sindaco Gravagnuolo. La minoranza, tuttavia, mette alla frusta la coalizione dell'Unione. Ma è il primo cittadino che piazza a sorpresa il colpo vincente e spiazza tutti sullo sforamento del patto di stabilità, mentre era una gara tra maggioranza e minoranza nell'individuazione dei responsabili.
Gravagnuolo ha letto la lettera dell'Anci (Associazione nazionale dei Comuni d'Italia) nella quale si annuncia che il Comune di Cava può usufruire della deroga prevista per i Comuni retti da gestioni commissariali. Il sindaco ha vinto la sua battaglia. Prima presso l'Anci, poi presso la Commissione Finanze della Camera dei deputati, aveva sollevato il problema che a creare le premesse dello sforamento del patto di stabilità era stato il commissario straordinario, rinviando il pagamento di pendenze economiche da ottobre del 2005 al gennaio-febbraio 2006, e che lo Stato non poteva sanzionare il Comune, essendo organi dello Stato ad aver violato il patto. «Il Comune con l'operazione Napolitano non aveva violato il patto di stabilità nel 2005, ma aveva creato i presupposti per il 2006. Di qui il nostro impegno perché Cava fosse considerata alla stregua dei Comuni retti da gestioni commissariali», spiega Gravagnuolo.
Nelle settimane scorse, in una conferenza stampa, il sindaco aveva denunciato che il patto di stabilità sicuramente sarebbe saltato con gravissime conseguenze, ma nello stesso tempo aveva avviato una serie di interventi per tentare di scongiurare le gravissime sanzioni previste per i Comuni inadempienti. Tra queste, figuravano l'impossibilità di procedere a nuove assunzioni e di contrarre mutui per eventuali opere o interventi speciali. La missione, condotta con intelligenza, impegno e con una ricchezza di argomentazioni giuridico-amministrative, è andata a buon fine.
«Il pericolo è scampato - dice Gravagnuolo - oggi possiamo effettuare manovre di carattere economico-finanziario con maggiore tranquillità e guardare ai futuri impegni politico-amministrativi senza spade di Damocle sul collo». La minoranza, che in un primo momento aveva accusato il sindaco di comportamento mediatico poco corretto, avendo lanciato accuse al commissario straordinario dell'epoca ed all'Amministrazione Messina che aveva preceduto la gestione commissariale, ha incassato il colpo.
Fonte: Il Portico
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