Un vecchio proverbio recita: “la lingua batte dove il dente duole”. Solo così si può giustificare la risposta piena di astio e livore rivolta da Gianluca Cicco verso il Segretario del PD cavese, Giuliano Galdo. Vorremmo ricordare al coordinatore cittadino del PDL che Galdo non deve giustificarsi con lui su che indirizzi e toni dare alla politica cittadina del PD, ma deve tener conto solo del giudizio degli iscritti e dei dirigenti che hanno partecipato democraticamente alla sua elezione nel congresso cittadino, testimoniandogli stima e rispetto nonostante la sua giovane età. Altri coordinatori, invece, vengono calati dall’alto e si curano di compiacere solo chi li ha piazzati al loro posto.

Si fa notare che ancora non abbiamo avuto risposta sul perché Monetta abbia rimesso la delega alla casa e sul perché Napoli e Schillaci, invece di inaugurare vie che vengono chiuse il giorno dopo, non si concentrano sui tagli del CSTP effettuati dai vertici scelti del centrodestra provinciale. In compenso Cicco si è limitato a fare una lista di opere pubbliche, senza però specificare che in queste realizzazioni Galdi c’entra poco o nulla, essendo tutte progettate ed avviate dalle precedente amministrazione Gravagnuolo, come chiunque abbia un briciolo di decoro sarà disponibile a confermare.

Per questo Cicco, invece di dare lezioni di nuova e vecchia politica, dovrebbe spiegarci dello scellerato acquisto della ex Cofima, che costringerà, per evitare il dissesto finanziario dell’Ente, al rischio di una vera e propria svendita del patrimonio comunale; dovrebbe spiegare dei dubbi sulla trasparenza delle procedure di assegnazione degli alloggi, dell’abbandono in cui versano le frazioni, della sfascio portato al Comando di Polizia Municipale, delle false promesse agli abusivi, dell’apatia culturale della città (al di là delle sagre paesane tanto care a qualche assessore) e così via. Ma tutto questo e tanto altro, il buon Cicco, Alice nel Paese delle meraviglie, non lo sa.

Partito Democratico - Gruppo Consiliare