Tu sei qui: PoliticaPiastrelle killer, il Comune nei guai
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 7 giugno 2002 00:00:00
Una scivolata da oltre 19mila euro: a tanto ammonta il danno, riconosciuto dalla II Sezione stralcio del Tribunale di Salerno, ad Annamaria Picarella, difesa dall'avvocato Raffaele Astarita di Nocera Inferiore. Il Comune di Cava, che è ricorso in appello, è stato condannato dal giudice Renato Ferruzzi a corrispondere alla signora Picarella di Mercato San Severino, che all'epoca dei fatti aveva 51 anni, la somma di 19.132,59 euro (37 milioni di lire), a titolo di risarcimento per i danni subiti in quel disgraziato giorno del mese di marzo del 1992, quando, durante una serata di pioggia, camminando sotto i portici di corso Umberto I sulla pavimentazione bagnata, scivolò e cadde rovinosamente a terra. Soccorsa e trasportata all'ospedale "S. Maria dell'Olmo" di Cava, i sanitari le riscontrarono una frattura al piede, che costrinse la malcapitata a sessanta giorni di gesso ed inattività. Il giudice, che ha condannato il Comune anche alle spese per il perito tecnico d'ufficio ed alle spese legali, per un ammontare complessivo di 24.118,14 euro (46 milioni e 700 mila lire), ha ritenuto che sussista un preciso onere di vigilanza e di manutenzione per le strade all'interno del centro abitato e che siano state riportate le prove dell'insidia e del trabocchetto, dovute all'impossibilità di prevedere l'accaduto. Rigettate le tesi che ponevano nella scarsa attenzione e diligenza di Annamaria Picarella la causa dell'incidente. «Probabilmente - sostiene l'avvocato Astarita - il fatto che nella stessa giornata si siano verificati altri casi del genere, con ricoveri in ospedale, ha dimostrato la ricorrenza dei sinistri imputabili alla particolare pavimentazione dei portici di Cava, che con quel tipo di piastrelle, durante i giorni di pioggia, diventano vere e proprie saponette. Oltretutto, va precisato che la signora non è cavese e pertanto non poteva sapere della pericolosità di quella pavimentazione». Il caso potrebbe diventare un pericoloso precedente per l'Amministrazione che «rischierebbe di vedersi esposta - sostiene nella relazione istruttoria Maurizio Avagliano, ormai ex dirigente del settore Affari Legali - ad "agevoli" richieste di risarcimenti ogni qual volta si scivoli sulle vie del centro». Le famigerate piastrelle celesti risalgono agli inizi degli anni '70, quando sostituirono i caratteristici sampietrini sia sulla sede stradale che sotto i portici. Da allora, nei giorni di pioggia, si osservano veri e propri giochi di equilibrio per evitare pericolose cadute, specie per gli anziani, e decine sono le denunce che da questa sentenza potrebbero trarre vantaggio.
Fonte: Il Portico
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