"Una sentenza che restituisce dignità e onore a me, alla mia famiglia e alla comunità di Praiano". Con queste parole l'ex sindaco Giovanni Di Martino commenta l'esito del processo che lo ha visto assolto con formula piena dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Salerno, con la motivazione che "il fatto non sussiste".

La vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto si è conclusa ufficialmente il 18 febbraio scorso, dopo quasi cinque anni, mettendo fine a un lungo percorso iniziato nel giugno del 2020, quando Di Martino fu arrestato con l'accusa di aver ricevuto una presunta tangente di 250 euro relativa a lavori fognari.

A distanza di qualche settimana dalla sentenza, l'ex primo cittadino ha voluto condividere un messaggio di gratitudine: "Intendo ringraziare tutti coloro che mi hanno manifestato affetto e vicinanza nei momenti difficili. Siete stati in tantissimi! È stata un'esperienza che mi ha segnato profondamente, soprattutto negli affetti familiari. Gli arresti domiciliari prima, e il divieto di dimora a Praiano poi, durato ben dieci mesi, sono esperienze che arrecano grande sofferenza. Ancora di più la sofferenza è stata per la mia famiglia".

Parole sincere, che raccontano il peso umano, prima ancora che politico, di una vicenda giudiziaria che ha avuto un forte impatto emotivo e personale.

"Ho sempre confidato nella giustizia - continua Di Martino - e nella concreta possibilità che la verità dei fatti venisse accertata nel corso del processo. Ciò è stato possibile solo grazie allo straordinario lavoro dell'avvocato Antonio Zecca, che con meticolosità, professionalità e passione ha consentito che si addivenisse a una sentenza di piena assoluzione".

Il verdetto del Tribunale di Salerno pone così fine a una pagina dolorosa per l'ex sindaco, che oggi guarda al futuro con rinnovata serenità, forte di un'assoluzione che riconosce appieno la sua estraneità ai fatti contestati.

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