Tu sei qui: PoliticaProscioglimento Mascolo, Sindaco di Positano non è d’accordo: «Messaggi diffamatori di questo genere c’entrano ben poco con il diritto di critica»
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 1 febbraio 2024 09:46:41
Dopo il proscioglimento del consigliere di minoranza Vito Mascolo querelato dal Comune di Positano per aver scritto una lettera aperta ritenuta diffamatoria, il sindaco Giuseppe Guida ha pubblicato un post su Facebook per esprimere le sue considerazioni.
Il GIP ha ritenuto che Mascolo non dovesse essere rinviato a giudizio perché stava esercitando il suo diritto di critica politica. "Sei un mio sostenitore? Libertà concessa! Non sei un mio sostenitore? Mi dispiace, bisogna rispettare le regole ...ma se alle prossime elezioni mi voterai, potremmo aiutarti!", aveva scritto.
Ma per il Primo Cittadino queste affermazioni non rientrano nel diritto di critica: «Lascio ad ognuno di voi - ha dichiarato rivolgendosi ai cittadini - valutare quale sia il confine tra la critica politica e le offese gravi, lesive della reputazione e dell'onorabilità delle nostre persone, di tutti i concittadini che ripongono fiducia nel nostro operato, e in generale verso la città di Positano. A mio avviso, messaggi diffamatori di questo genere c'entrano ben poco con il diritto di critica e non possono passare inosservati. Positano non è una città corrotta e né tantomeno esiste un sistema di voto di scambio e di clientelismo così come chiaramente affermato e rappresentato dal consigliere Mascolo senza alcuna prova di verità».
Inoltre, Guida ha precisato che «non un centesimo di soldi comunali è stato speso per la predisposizione e la presentazione della querela. Nessun incarico è stato affidato ad avvocati così come si evince d'altronde dal testo stesso della delibera».
Al Sindaco, Mascolo ha replicato così: «È inutile commentare le sentenze. Delle sentenze si prende atto. Altrimenti, nei casi consentiti dalla legge, si fa ricorso. Secondo il GIP ho esercitato il mio diritto di critica politica e continuerò a farlo quando e nei modi che riterrò opportuni. Mi ha querelato, le è andata male. Per quel che riguarda l'utilizzo di soldi pubblici, le faccio notare che se non ne sono stati spesi per il mio caso è solo perché il giudice non ha chiesto il rinvio a giudizio, altrimenti ci sarebbe stato un processo per il quale il Comune avrebbe dovuto nominare un avvocato e pagarlo».
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Fonte: Il Vescovado
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