Prosegue la battaglia dei cittadini di Ravello contro l'Ausino spa, la società che gestisce i servizi idrici della Città della musica. Se in passato l'oggetto del contendere è stato il pagamento del canone di depurazione incluso nelle bollette dei consumi idrici senza che il territorio fosse provvisto di veri e propri impianti di depurazione, il fronte si traferisce su un nuovo deposito cauzionale contenuto in bolletta.

Si tratta di una somma prevista dalla deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica il gas ed il sistema idrico numero 643 del 27 dicembre 2013.

«Si contesta e diffida dal richiedere un altrettanto illegittimo deposito cauzionale, in quanto si trattasi di fruizione di un servizio e non di uso o godimento di un bene» scrive il professor Lorenzo Imperato in una nota indirizzata all'Ausino e per conoscenza al Sindaco di Ravello.

«Contraddittorio appare poi l'impegno a restituire detta cauzione qualora l'utente si avvalga della facoltà di pagare attraverso servizio di domiciliazione bancaria o postale, non avendo la stessa Società ancora attivato tale forma di pagamento» prosegue.

«In dipendenza delle suesposte ragioni - conclude Imperato - si fa appello anche al signor Sindaco, perché, con ferma determinazione, a tutela di tutti i cittadini, voglia indurre l'Ausino a desistere dalla richiesta di ulteriori abusivi balzelli».