Tu sei qui: Politica"Ravello merita rispetto": sindaco Di Martino si scaglia contro Felicori in difesa di Amalfitano
Inserito da (redazionelda), giovedì 24 ottobre 2019 20:15:13
Con un post pubblicato sulla pagina facebook del gruppo di maggioranza al Comune di Ravello, "Rinascita Ravellese", il sindaco Salvatore Di Martino "svela" il contenuto della delibera prodotta ieri dalla sua giunta municipale (di cui attendiamo di conoscere e analizzare il dispositivo sopo la sua pubblicazione sull'Albo pretorio) a "difesa" del ruolo di Secondo Amalfitano, sospeso da direttore di Villa Rufolo.
"Ravello rivendica rispetto e il ruolo che le compete" il titolo della nota a risvegliare un sentimento patriottico contro "l'usurpatore".
Il primo cittadino, rappresentante uno dei soci della Fondazione Ravello, si mostra contrario alla scelta del commissario straordinario Mauro Felicori, nominato dalla Regione - su esplicita richiesta di Di Martino - principalmente per la stesura del nuovo statuto dell'ente e per la messa a sistema dei tre beni culturali cittadini di proprietà pubblica. Un atto puramente politico che critica duramente il lavoro del manager bolognese che gode della piena fiducia del governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Di seguito testo integrale della nota a beneficio della completezza dell'informazione.
È questa la sintesi della delibera adottata ieri dalla Giunta Comunale, un atto politico che aveva visto l'imprimatur dell'intero gruppo di maggioranza, mai così granitico e compatto, su una vicenda che sta segnando profondamente la nostra comunità che si sente totalmente estraniata da un processo che invece le spetta per storia, per Diritto, ma in specie per riconoscenza a quello che Ravello ha rappresentato per la Costiera Amalfitana e per la Campania da decenni.
L'atto politico passa in rassegna gli atti fondamentali degli ultimi 10 mesi di un commissariamento voluto e rivendicato dall'Amministrazione Comunale, proprio per dare una svolta rapida e vigorosa ad una stagnazione innescata dalla passata Amministrazione Comunale che si era avventurata sulla strada dei personalismi e della litigiosità che avevano portato allo stallo la prestigiosa istituzione FONDAZIONE RAVELLO.
Purtroppo si è dovuto registrare che l'arrivo del Commissario, nonostante per mandato di nomina avrebbe dovuto in breve tempo curare l'ORDINARIO e ripristinare la governabilità della Fondazione anche abbozzando un'ipotesi statutaria che potesse portare finalmente all'accorpamento gestionale dei 3 beni storici di Ravello, Villa Rufolo, Villa Episcopio e Auditorium Niemeyer ha determinato l'immobilismo più totale.
Eloquente è stata la mancata sinergia con il Comune di Ravello, Ente Socio Fondatore e Proprietario di un bene da conferire alla Fondazione, l'ostracismo nel comunicare e trasmettere atti richiesti e mai avuti, il non avere alcun tipo di notizia sull'attività posto in essere.
A tale silenzio si è contrapposta una gestione delle attività straordinarie, non prevista né dovuta, che definire fallimentare è quasi eufemistico: un Festival fra i più costosi della storia; spese di gestione elevatissime con le due impennate di ben 100.000,00 euro all'anno per il Commissario e altrettanti per il Segretario Generale; una mancanza assoluta di atmosfera festivaliera e di coinvolgimento del Paese; una disattenzione totale alle indicazioni politiche-strategiche del Comune di RAVELLO pure trasmesse a suo tempo al Commissario; finanche la rimozione di una straordinaria "galleria di immagini storica" oggetto di attenzione e ammirazione da parte del mondo, quasi una sorta di damnatio memoriae per cancellare le tracce di un passato forse troppo ingombrante per qualcuno.
RAVELLO merita e pretende rispetto, lo pretendono i nostri antenati che qui hanno operato, lo meritano i nostri padri che ci hanno consegnato una perla che il mondo ci invidia, lo si deve ai tanti Ravellesi che con onestà e competenza quotidianamente lavorano per tenerne alto il nome.
La Giunta Comunale e il Gruppo di Maggioranza che la sostiene hanno ritenuto che fosse l'ora di far sentire i tocchi della campana della nostra cattedrale e dire STOP.
Il Sindaco
Salvatore Di Martino
Fonte: Il Vescovado
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