Tu sei qui: PoliticaRavello, Nicola Amato ai suoi avversari: «La paura fa...90»
Inserito da (Redazione), sabato 23 aprile 2016 10:12:35
Riceviamo e pubblichiamo missiva a firma di Nicola Amato, candidato alla carica di sindaco per la lista "Ravello nel Cuore" in replica alle pesanti accuse mossegli dalla neonata compagine "Rinascita Ravellese" capitanata da Salvatore Di Martino col supporto dell'ex leader di RnC Salvatore Ulisse Di Palma (clicca qui per approfondimenti).
Si ricorda che per tutta la campagna elettorale, in vista delle elezioni del 5 giugno prossimo, Il Vescovado garantirà spazi di intervento e discussione a tutti gli schieramenti politici in campo (qualora questi ne facessero esplicita richiesta) come previsto dalle vigenti norme che regolano la stampa.
Di seguito testo integrale di Amato.
Egregio Direttore,
in certe occasioni il silenzio è d'oro, ma la bagarre elettorale è già iniziata, con attacchi personali puntuali e precisi, per cui mi corre l'obbligo di rispondere.
Cinque anni fa, più di una missiva, fu rivolta al Sig. Prefetto perché un dipendente del Comune di Ravello stava osando di candidarsi alle elezioni amministrative a ciò palesando incompatibilità giuridiche e morali.
Oggi, complice, forse, lo stesso regista di cinque anni fa, ora abbracciato ai sui carnefici e denigratori di un tempo, la "rinascente" compagine reitera la segnalazione al Prefetto, scomodando anche il Sig. Ministro, ripetendo, in parte, quando già postato su FB.
Evidentemente qualcuno ha paura del risultato elettorale!
Cinque anni fa facevo parte del gruppo di uno dei sottoscrittori del manifesto, anche allora ero un dipendente comunale, com'è, solo perchè stavamo insieme il puzzo dell'incompatibilità morale era profumato? Oggi no?
Chi conosce la macchina amministrativa, soprattutto le leggi, sa che oggi nella Pubblica Amministrazione non ci sono più concessioni od autorizzazioni di sorta con cittadini che devono elemosinare un beneficio.
Infatti il susseguirsi delle leggi toglie agli uffici il potere discrezionale e il cittadino, ad esempio il commerciante, può iniziare un'attività presentando una semplice SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività). Nello stesso momento in cui il cittadino ha presentato la SCIA può iniziare l'attività, senza che qualcuno glielo possa impedire, fatto salvi i controlli di legge successivi da espletare entro sessanta giorni.
Per gli altri settori in cui lo scrivente è Responsabile di servizio vi è a monte una programmazione o direttive che impongono tempi e modalità dell'azione amministrativa (ad es. Regolamenti), che non si possono tradurre in benefici, vantaggi o concessioni discrezionali ai cittadini.
I tempi sono certi per ogni procedimento amministrativo, il ritardo è sanzionato dalla legge, mentre il rifiuto, che deve essere motivato, è soggetto ad ogni forma di garanzia per il cittadino, fino al ricorso amministrativo giudiziario.
Ben poca discrezionalità resta al funzionario se non di accogliere con il sorriso i cittadini e spiegare le normative vigenti in base alle problematiche poste, con la disponibilità che ha sempre contraddistinto il mio operare in 35 anni di attività presso il Comune di Ravello.
Sempre in materia di Commercio, oggi vige il SUAP, lo sportello unico per le attività produttive, ove la maggior parte delle pratiche pervengono attraverso lo sportello telematico. Con questa procedura basta un solo clik da parte del commercialista e il commerciante attiva un'impresa, senza nulla chiedere a chicchessia.
Questo è l'A, B, C, dell'agire amministrativo che forse sfugge ai sottoscrittori e redattori del manifesto affisso nella mattinata di ieri.
I tempi sono cambiati, le leggi pure, e chi fa il consigliere comunale per un giorno, e non già 24 ore su 24, forse ignora come funziona la macchina amministrativa e che vi è una netta separazione tra programmazione e gestione, ma anche che la gestione non è lasciata al libero arbitrio del funzionario.
L'attività dello scrivente è stata sempre puntuale e improntata sulla lealtà istituzionale e rispettosa delle leggi e le attività poste in essere non sono altro che adempimenti obbligatori.
A questo punto, la domanda è d'obbligo: ma i consiglieri sottoscrittori conoscono la macchina amministrativa e le leggi che si sono susseguite negli anni o rimembrano ancora gli anni in cui il Sindaco era il tuttofare?
Forse dovrei chiedere scusa a queste persone se mi propongo, con un gruppo affiatato e motivato dal buon operare per il bene comune, di voler dare voce ai tanti cittadini che negli anni sono stati messi da parte e dimenticati; se ci permettiamo di osare; se rompiamo quegli equilibri di sempre secondo i quali oggi vince uno, la prossima volta l'altro.
Noi non cerchiamo poltrone: io rinuncio a quella più comoda di Funzionario, rinuncio allo stipendio, al posto di lavoro, forse anche alla vita. E questa volta sarà per sempre in quanto mancano pochi mesi alla pensione!
Ma l'amore per questa città, per i suoi cittadini, per un vivere migliore: per i nostri figli, i nostri giovani, i nostri anziani, impone una scelta di vita ove il cuore dell'amministratore pubblico deve battere solo per loro.
I padroni di Ravello, quelli che si arrogano il diritto di vita e di morte di questa nostra società da diversi lustri, quelli che fondano e sfondano organismi da loro stessi creati, quelli che escono e rientrano da più porte, se votati faranno ritornare Ravello indietro di 30/40 anni.
Un abisso, lo stesso abisso che ci divide come idee, come comportamento, come rispetto verso gli altri, ma soprattutto verso questa città e i suoi cittadini.
Nicola Amato
Fonte: Ravello Notizie
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