Tu sei qui: Politica‘Serietà: siamo cavesi!'
Inserito da Mariarosaria Della Monica (admin), venerdì 3 settembre 2004 00:00:00
A colloquio con il dott. Enzo Gallo, leader di "Polis". Nelle sue interviste recenti lei ha analiticamente descritto la grave crisi che attanaglia l'Amministrazione comunale e nel suo ultimo intervento ha invitato tutti a dimettersi, candidando "Polis" alla guida della città. Quali le sue considerazioni sullo stato attuale della crisi? «Prima di addentrarmi in un'analisi di quella che era, e che permane, purtroppo peggiorata, la crisi dell'Amministrazione Comunale, vorrei innanzitutto chiarire ai cittadini, come sempre faccio, il distinguo tra politica, amministrare una città e l'alto ruolo di Consigliere Comunale, che la mia nobile terra ha assegnato a questi improvvisati della politica, probabilmente non consci e responsabili dell'alto incarico dal popolo a loro conferito, in nome e per conto della città di Cava de'Tirreni. In questi giorni agostiani ho ripetuto più volte a questi signori di andare a casa, perché è inaudito che una città possa essere mortificata fino a questo punto. Parlavo di distinguo tra politica ed amministrare perché, purtroppo, gli stessi hanno dato prova di non saper fare né l'una né l'altra cosa. La politica è un'arte sottile, che necessita di requisiti di preparazione della stessa, di scuola di partito, che faccia riferimento ad ideologie ben precise, da perseguire nell'ambito nazionale nonché locale per i partiti di riferimento. Amministrare una città è un qualcosa di più difficile, perché per essere un buon amministratore ci vuole, innanzitutto, un'ottima preparazione personale, nonché politica. Ma l'elemento necessario è quello di essere al servizio della propria città, a volte andando anche contro quelli che sono gli interessi del proprio partito. Noi, dalla costituzione di "Polis", abbiamo detto e confermato che la nostra Associazione voleva essere formata da elementi trasversali ai partiti, nel bene supremo e nell'interesse comune che è Cava de'Tirreni. Senza però trascurare quelli che potevano essere i punti di riferimento nazionali. E lo abbiamo fatto individuandoli in Clemente Mastella e nell'Udeur. E mi sembra che la nostra scelta sia attualissima in questi giorni, tant'è che si parla, in riferimento a Mastella, ad un federalismo del Sud, distaccato, poi, da quelle che sono le posizioni da assumere a livello nazionale. E, pare, se ne siano accorti anche gli altri. Noi non parliamo più di federalismo, perché lo abbiamo fatto a suo tempo, ma parliamo addirittura di "municipalismo" ed amore per la città. Fatta questa premessa, in riferimento allo stato attuale della crisi, non posso che registrare il peggioramento della stessa. Io avevo definito questa Amministrazione "...una Giunta che si reggeva sul potere distribuendo lo stesso", Messina e il suo Capo Staff ritenevano di poter tenere buoni questi aggregati al suo partito, che partito non è, o non ha dimostrato di esserlo, e non vi riesce. Una Giunta priva di progettualità, in ogni settore, con alleati pronti a chiedere aumenti di incarichi, con verifiche da farsi (vero Cirielli?) sui numeri e non sui fatti, con partiti che, invece di affrontare la crisi latente che ha già ammazzato questa città, si preoccupano di indicare candidati regionali, vedi Baldi e vedi lo stesso Galdi, che il suo capo Cirielli aveva indicato quale prossimo Vice-Sindaco e che, per sua ammissione, lui rifiuta non condividendo la linea Messina. Ed io mi chiedo cosa ci faccia Alleanza Nazionale ancora in Giunta. E mi fermo qui solo per spazi giornalistici, ma non posso non sottacere sulle dichiarazioni rese alla stampa dall'ex Capo Staff Pasquale Petrillo, il quale dichiara di non poter coordinare un partito che partito non è, ammettendo le nostre teorie e cercando di prendere le distanze da un fallimento di cui lui è il primo responsabile. E sempre dalla stampa apprendo le sue ultime dichiarazioni, che parlano di riscrivere le regole della politica e di un suo ritorno tra la gente (mi risulta che lui ha allontanato la gente dall'Amministrazione). Ma vorrei essere spiegato dallo stesso, considerata la mia ingenuità, che cosa significa la frase "...c'è discrepanza con Messina, che quando opera lavora tenendo conto solo del giusto. Credo che a volte il giusto sia nemico del meglio". Dell'opposizione non parlo, perché non esiste!».
Fonte: Il Portico
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