Tu sei qui: PoliticaSpese alla Bit, esplode la polemica
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 24 marzo 2003 00:00:00
Politica e giornalismo: un binomio che a Cava de' Tirreni non sembra trovare terreno fertile. E' di questi giorni, infatti, una nuova polemica tra amministratori metelliani ed un noto quotidiano locale. Pomo della discordia, una "chiacchierata", a cui hanno assistito diversi consiglieri comunali, tra un giornalista e due rappresentanti della maggioranza, Umberto Ferrigno e Carmine Adinolfi. Al centro del dialogo, le spese eccessive sostenute dall'assessore al Turismo, Bruno D'Elia, per raggiungere e sostare a Milano durante le giornate della Borsa Internazionale del Turismo. «Per andare alla Bit spendemmo in due solo 500mila lire a testa. Nel 2003 la spesa per l'assessore è stata pari a 3 milioni e 500mila lire», avrebbero detto i consiglieri di maggioranza Ferrigno ed Adinolfi, scatenando le ire di D'Elia, che avrebbe dichiarato: «Quest'anno abbiamo speso solo 5.000 euro. L'anno scorso, invece, ne furono spesi ben 15.000. Qualsiasi cosa è stata fatta nell'interesse della città, senza strafare. I 3 milioni e mezzo spesi sono stati necessari per far alloggiare in albergo un assessore impegnato nella promozione turistica della propria città alla Bit di Milano. Se poi, secondo questi signori, la spesa è eccessiva, vorrà dire che per l'anno prossimo ci attrezzeremo con le roulotte. Queste sono polemiche inutili e non costruttive». Ma Ferrigno ed Adinolfi ora smentiscono categoricamente di aver mai pronunciato quelle frasi. Eppure, ad ascoltare la conversazione c'era anche un altro consigliere comunale, il capogruppo del Cdu, Alfonso Laudato: «Ho ascoltato le lamentele dei due esponenti politici, ma, al di là delle polemiche, voglio lanciare una proposta. Chiedo formalmente all'assessore D'Elia la restituzione dei 3 milioni e mezzo. Questi soldi andranno, poi, versati in beneficenza ai bambini che sono sotto l'attacco angloamericano a Baghdad». Restano, comunque, gli strascichi di natura politica, ma anche le discussioni intorno alla deontologia professionale che dovrebbe guidare l'attività giornalistica. Per alcuni, infatti, sarebbe scorretto riportare sulle pagine dei quotidiani dichiarazioni rilasciate in modo informale, in via amichevole e confidenziale, senza voler attaccare nessuno. Ma c'è anche chi difende il giornalista in questione, reo solamente di aver riportato il malcontento che serpeggia tra la classe politica cittadina. Chissà che ora anche l'altro noto quotidiano non scompaia dalla rassegna stampa comunale, così come è avvenuto per "Il Salernitano".
Fonte: Il Portico
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