Tu sei qui: PoliticaSpese per caffè e cornetti, scontro Maddalo-Messina
Inserito da (admin), martedì 23 marzo 2004 00:00:00
Emilio Maddalo, il grande accusatore della Giunta Messina, ritorna all'attacco. Alla vigilia del Consiglio comunale, con all'ordine del giorno il Bilancio di previsione 2004 e la richiesta del sindaco di sacrifici e comprensione per i tagli alle risorse, il consigliere dissidente forzista ha fatto circolare un dossier sulle spese effettuate per caffè, succhi di frutta, acqua e cornetti dalla segreteria del sindaco. Un dossier che leggerà stamane in aula, illustrandolo all'intero Consiglio comunale, e che dopo invierà alla magistratura ordinaria ed alla Corte dei Conti. Pronta la replica del sindaco Messina: «Sono spese istituzionali. Emilio Maddalo, eletto nelle liste di Forza Italia, dopo un anno ha assunto un atteggiamento di pieno dissenso con l'Amministrazione, pur rimanendo all'interno del centrodestra. Combatte la sua battaglia in uno splendido isolamento». «È necessario che io assolva al mandato che gli elettori mi hanno affidato: vigilare sugli interessi della comunità», obietta Maddalo, che, dopo l'uscita da Forza Italia, è diventato il grande censore del Consiglio comunale. In tutte le sedute, in tutte le commissioni, la sua voce si alza forte per stigmatizzare uomini e cose non in sintonia con le aspettative della città. Oggi ha rivolto la sua attenzione sulle spese per acqua, cornetti, succhi di frutta ed altro. «Esaminando attentamente le carte, le fatture, gli atti relativi alle spese della segreteria del sindaco - rivela Maddalo - ho constatato che mensilmente si spendono circa 300mila delle vecchie lire. Non voglio pensare che il Comune abbia previsto, tra i tanti privilegi, anche la colazione con caffè, panini e succhi di frutta». L'indagine è rivolta solo al 2002, ma nei prossimi giorni Maddalo chiederà di poter esaminare il 2001 ed il 2003. «Se dobbiamo chiedere sacrifici, diamo un primo esempio, anche se minimo: quello di castigare la gola», aggiunge ironicamente. Messina non ci sta e replica con altrettanta durezza: «Il consigliere Maddalo conosce la nostra correttezza professionale ed istituzionale, sa che siamo particolarmente attenti al rispetto delle nostre preorogative e dei nostri doveri. Le spese sostenute sono quelle istituzionali, il nostro caffè o ristoro siamo abituati a pagarlo di tasca nostra». «Comprendiamo l'amarezza del sindaco - alza i toni Maddalo - ma ci dica: era necessario spendere oltre 16 milioni per l'arredo della stanza del suo capostaff, con televisore ed una mega-poltrona?». Già nei mesi scorsi Maddalo denunciò l'uso improprio dell'auto da parte del capo staff non nelle sue funzioni istituzionali. «Oggi non la usa più. Allora avevamo colto nel segno?». Il consigliere invita il sindaco a volare alto: «Se abbiamo veramente la necessità di far fronte ai tagli delle risorse statali e se dobbiamo chiedere alla città un periodo di dieta, allora perché non ampliamo e rafforziamo l'Ufficio Tributi? Potremo, così, recuperare somme dovute all'Amministrazione ed individuare gli evasori dell'acqua e della Tarsu».
Fonte: Il Portico
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