Continua la nuova "guerra fredda" tra Usa e Cina che si sta svolgendo in un terreno di scontro comune: Taiwan.

L'unica cosa che accomuna i due Paesi è proprio l'attenzione che entrambi rivolgono al Paese asiatico anche se con finalità diverse: la Cina vuole che il principio di sovranità non venga delegittimato dagli Stati Uniti; dall'altra parte, gli americani puntano a 'spingere' Tapei a staccarsi da Pechino.

Un "gioco pericoloso" - che come scritto nei nostri articoli precedenti - avevano portato il presidente cinese, Xi Jingping a dichiarare davanti a Joe Biden in una riunione video di non scherzare col fuoco.

Ora, a soli dodici giorni dalla visita della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, che ha fatto infuriare Pechino, un'altra delegazione del Congresso statunitense giunge a Taiwan.

Ad atterrare all'aeroporto Songshan di Taipei è una delegazione di cinque persone, tra senatori e membri del Congresso, guidata dal senatore del Massachusetts Ed Markey, per una visita di due giorni sull'isola.

L'arrivo della delegazione - getterà ulteriore benzina sul fuoco, con la Cina che ha lanciato sette giorni di imponenti esercitazioni militari in risposta alla visita di Pelosi: è notizia di oggi che undici caccia e sei navi da guerra cinesi hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan entrando nella zona di difesa aerea dell'isola. Lo ha riferito la Difesa di Taiwan.

Si tratta di due caccia J-11, due J-16, due J-10, quattro Su-30 e un KJ.

Secondo i media locali, Taiwan ha inviato una pattuglia aerea per monitorare la situazione e ha anche dispiegato sistemi missilistici antiaerei.

Il peggio deve ancora arrivare?

Fonte foto: Commons Wikimedia