Tu sei qui: Politica‘Via Trapanese e la Armenante'
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 15 febbraio 2002 00:00:00
Alfonso Senatore (nella foto in alto), il Torquemada della Giunta Messina, ci riprova. Con lui Fabio Siani, consigliere comunale del Pdc ed esponente della maggioranza, e Pino Foscari, uomo di sinistra.Turbolenze nel centrodestra: sotto accusa Alfredo Messina, gli assessori Vincenzo Trapanese, Annamaria Armenante ed il city manager Vittorio Del Vecchio. Toni sereni, ma duri. «Vincenzo Trapanese - ha esordito Alfonso Senatore - invocando la richiesta del rimborso delle spese di viaggio come una semplice provocazione, ha rasentato il ridicolo. Illogica, assurda la motivazione. Ha evitato il peculato, ma il tentativo di peculato forse no. Di questo ne dovrà rendere conto a chi di competenza». Da qui tutta una serie di illegittimità che la Giunta Messina avrebbe compiuto in questi mesi. Gli strali, poi, sono stati diretti all'assessore alla Cultura, Annamaria Armenante (nella foto al centro). «Deve essere dichiarata la sua decadenza: ci sono tutti gli estremi, né si può invocare che non è stata convocata, come si è letto sui giornali, in quanto avrebbe dovuto chiedersi anche perché non convocata. Sono giustificazioni banali. È maturato il suo tempo, non ha onorato nella giusta misura l'incarico che il centrodestra, sotto certi aspetti, ha subito da Alfredo Messina», ha continuato Alfonso Senatore. Sull'Armenante è stato più duro Fabio Siani (nella foto in basso): «Ho chiesto il procedimento di decadenza, ma ancora più grave è il fatto che è incompatibile con la maggioranza politicamente. Presto ci dovrebbe essere un chiarimento con il sindaco Messina». È un chiaro segnale per il capo dell'Amministrazione, che tra l'altro dovrebbe spiegare i perché che continuamente continua a porsi l'elettore di centrodestra sull'opportunità e sul titolo dell'indicazione. Non sfugge all'atto di accusa il city manager: Messina dovrebbe dire ai concittadini perché continua a tenere in piedi una convenzione con Del Vecchio a part-time, quando la legge e lo stesso Statuto prevedono il tempo pieno. Pino Foscari, che pur da sinistra si ritrova in alcuni motivi di fondo sulla crisi della città, lamenta una scarsa attenzione ad un progetto di città globale, dove le parti si armonizzino in un tutto. Una crisi che viene da lontano, con la stessa sinistra che non è stata esente da colpe. Una sinistra che stenta a tenere il passo e che, forse, non ha smaltito la sconfitta elettorale.
Fonte: Il Portico
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