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La partenza dal porto di Vũng Tàu, tra venditori ambulanti e violenti nubifragi

I venditori di Vũng Tàu, fiutato l’affare, sono venuti direttamente con la barca sotto bordo. Una situazione che si verifica spesso e che ci fa vivere il mondo in una dimensione sicuramente più umana e fraterna. In fondo, i marinai sono da sempre considerati “cittadini del mondo”

Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 29 settembre 2022 16:05:31

Di Salvatore Barra*

Vũng Tàu è uno dei più grandi porti del Vietnam, situato sul Delta del Fiume Mekong - a circa cento chilometri a SE dalla capitale Ho Chi Minh (prima si chiamava Saigon) - area tristemente nota perché luogo, nel 1975, della battaglia finale della guerra civile Vietnamita.

La partenza è stata fissata per il 26 settembre. Prossimo porto di scalo Hong Kong. Quando una nave mercantile è ferma in porto la principale attività è costituita dalle operazioni di carico e scarico dei container (nel nostro caso). Alla nave ormeggiata di fianco alla banchina operano gru di ultima generazione che movimentano i container in caricazione e discarica. Compito principale dell'equipaggio è seguire con attenzione le operazioni, controllare che non vi verifichino danni alle strutture della nave o al carico, controllare periodicamente i cavi di ormeggio e la posizione di ormeggio, verificare le generalità delle persone che salgono a bordo.

Tutto ciò sotto la guida ed il controllo degli Ufficiali di Guardia, i quali, tra l'altro, hanno il compito di mantenere la nave sempre dritta, ovvero non sbandata e non appoppata (o appruata), gestendo e movimentando opportunamente l'acqua di zavorra. In genere con il termine zavorra si parla di pesi aggiuntivi (come quelli che può avere una gru, una mongolfiera etc.). Nel caso specifico della nave, essa è provvista di molti depositi - Casse o Doppifondi - nel nostro caso con capacità di 62000 metri cubi. Secondo le nostre esigenze, di assetto o stabilità della nave, l'acqua di zavorra può essere caricata (dal mare), scaricata o trasferita (tra i vari depositi).

La nave prima dell'arrivo in porto riceve un piano di carico, ossia la predisposizione dei container da imbarcare, che deve controllare ed approvare, basandosi sulle condizioni di stabilità ed assetto finali, in considerazione anche delle profondità marine (e delle maree) in cui la nave si troverà a navigare. Come da prassi, bisogna sempre controllare prima della partenza le quantità di carburante, acqua e cibo devono essere sufficienti a raggiungere il prossimo porto più il trenta per cento, previsto nel caso di deviazioni forzate per evitare un possibile cattivo tempo o per eventuale assistenza soccorso ad altre navi in difficoltà.

Altra importante attività da svolgere è lo studio della traversata ed il tracciamento della rotta da seguire e la distanza da seguire, tenendo conto delle profondità del mare, maree, correnti e correnti di marea, ma anche delle aree interdette alla navigazione. Completate tutte le verifiche, in accordo con il Capo Macchinista, si stima una velocità per il transito e si definisce un E.T.A (tempo stimato di arrivo) da comunicare al porto di destinazione.

Mentre scrivo, ho informazione del supertifone "Noru" che in questi momenti sta attraversando le Isole Filippine, provocando morti e distruzioni. Dai calcoli effettuati, basandomi sulle rispettive direzioni e velocità, "Noru" dovrebbe incrociare la nostra rotta quando saremo in navigazione per Hong Kong, nostra prossima destinazione. Pianificheremo eventuali azioni, a tal proposito, prima della partenza.

Nel frattempo, mi avvisano che è arrivata una barca sottobordo, carica di mercanzie. Vado a verificare: in effetti, si tratta di una barca di venditori, o meglio, di una barca "supermercato", fornita di ogni ben di Dio. A bordo una coppia di Vietnamiti. L'uomo non appare quasi mai, mentre la donna cura le pubbliche relazioni ed affari, intenzionata a venderci gli articoli in esposizione sulla tolda della barca: frutta, vestiti, frutta secca, modellini di nave, oggettistica locale, birra e bevande varie. In effetti, questo genere di venditori, prima della pandemia veniva a vendere direttamente a bordo. In seguito, causa COVID, gli accessi di persone di terra a bordo sono stati fortemente limitati e/o proibiti. Agli equipaggi, invece, in quasi tutta l'area asiatica e buona parte del mondo, è stata interdetta la libera uscita per visita alle città, non tenendo minimamente conto delle nostre esigenze, come, ad esempio, un taglio di capelli o l'acquisto di prodotti utili per le esigenze quotidiane, dentifricio, sapone, schiuma da barba, medicine e tanto altro. Per non parlare di marinai necessitanti di cure mediche specialistiche: visite mediche spesso negate o fatte pagare a prezzi proibitivi. Così i venditori di Vũng Tàu, come tanti altri, hanno ben capito la situazione, fiutato l'affare, sono venuti direttamente con la barca sotto bordo. Alla compravendita hanno partecipato quasi tutti i componenti l'equipaggio, e quasi tutti, dopo estenuanti trattative, hanno comprato qualcosa, in particolare frutta tropicale fresca (banane, mango, avocado, cocco, dragon fruit etc.), vestiti, bibite ed altro.

Tutti, alla fine, hanno pensato di aver fatto l'affare, soprattutto la coppia vietnamita che aveva ben guadagnato. D'altronde è andata sempre così, in tutte le parti del mondo. Chi ha fatto questa vita lo sa bene. Tanti anni fa, quando le navi sostavano per lungo tempo nei porti, si creavano connessioni tra i marittimi e le persone che lavoravano nei porti, con tanto di commissioni. Oltre la frutta e prodotti alimentari locali, si potevano acquistare oggetti in oro, avorio e persino diamanti. Per la compravendita si usavano i dollari americani oppure si barattava con camicie, blu jeans, sigarette, riviste, scarpe preventivamente acquistate nei paesi europei. Anche allora, dopo l'affare, ci si lasciava con la felicità (e la convinzione) nell' aver fatto fesso l'altro.

Tuttavia, le situazioni di cui sopra, dovute ad incontri spesso occasionali e/o fortuiti, quasi mai duraturi, ci hanno fatto (e ci fanno) vivere il mondo in una dimensione sicuramente più umana e fraterna, liberi da pregiudizi e solidali verso razze o religioni, in particolare. In fondo, i marinai sono da sempre considerati "cittadini del mondo".

Verso sera arriva un improvviso quanto violento nubifragio che, oltre ai numerosissimi fulmini, scarica una quantità di acqua incredibile. D'altronde siamo circondati dalla foresta pluviale tropicale e le condizioni per una pioggia del genere ci sono tutte. La violenza del nubifragio ci ha fatto ritardare la partenza di un paio d'ore. Slittata Dalle otto alle dieci del giorno successivo.

Poco prima della partenza, riceviamo la visita dell'Autorità portuale. Incuriositi per le non comuni dimensioni e della tecnologia elettronica di questa nave: li accogliamo con cordialità e ci congediamo da loro con una foto ricordo. Si parte: la nave scosta dalla banchina del Container Terminal, sito sul Delta del Fiume Mekong, quindi ci dirigiamo verso il mare aperto, scortati da un rimorchiatore, una motovedetta della guardia costiera ed in mezzo a tantissimi pescherecci.

La città di Vung Tau è situata sul mare, a 40 km circa a Sud Est dal Container terminal. In prossimità della città osserviamo un bellissimo panorama con l'ampia spiaggia dominata da una collina con su in cima una Statua di Cristo Redentore.

Nel frattempo il Super Tifone "Noru", superate le Filippine, si dirige verso la costa vietnamita. Ma di questo ne parlerò la prossima volta. La navigazione continua...

*Capitano Superiore di Lungo Corso

Fonte: Il Vescovado

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