Tu sei qui: Racconti d'aMareLa vita sulle navi spiegata dal Capitano Barra di Amalfi: macchine e macchinisti
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 3 ottobre 2023 17:34:56
Di Salvatore Barra*
La Sala Macchine è una delle parti più importanti, se non la più importante, della Nave.
La Sala Macchine di questa nave è una delle più grandi del mondo: essa è ubicata nella zona poppiera in un ambiente enorme dal volume di circa duecentomila metri cubi, al cui interno spicca il grande motore MAN, 36 metri di lunghezza, 11 cilindri e capace di sviluppare una potenza di 73000 cavalli vapore.
Ci sono poi quattro grandi generatori di corrente dalla potenza complessiva di 16200 KW, capaci di generare tensioni fino a 6000 Volts, due caldaie, il desalinatore per produrre acqua dolce; le pompe di zavorra, le pompe di trasferimento combustibili dai serbatoi al motore e, ancora, turbine, pompe antincendio, i condizionatori d'aria, un'infinità di tubazioni e tanto, tanto altro.
Nei depositi sono custoditi i pezzi di ricambio del motore e di tutti gli ausiliari che, nel caso di avaria, saranno utilizzati per sostituire le parti danneggiate o logorate. I pezzi da sostituire sono opportunamente trattati dall'Operaio specializzato (Fitter) nella fornitissima officina meccanica, sita nei pressi della Centrale di Controllo Macchine. La Centrale Controllo Macchine è il luogo della Sala Macchine ove confluiscono elettronicamente tutti i dati relativi al motore e di tutti gli apparati ad esso connessi, i consumi dei vari tipi di combustibili, il numero dei giri dell'asse porta eliche, le temperature dei cilindri, la quantità di olio lubrificante da immettere nel motore e tanto altro.
Il Direttore di Macchine è il responsabile della sala macchine e del personale ad essa destinato, i suoi principali collaboratori sono tre o più Ufficiali di Macchine, un Ufficiale Elettronico, un Ufficiale addetto al servizio frigoriferi, un operaio motorista/meccanico specializzato. Uno o due Allievi, due carbonai o ingrassatori: dei carbonai c'è rimasto solo il nome, risalente ai tempi dei primi motori (e caldaie), primi decenni del secolo scorso, quando si sfruttava l'energia del carbone come fonte di propulsione. In Marina Militare esisteva la categoria "Fuochista", ovvero di quegli uomini che agli inizi del novecento rifornivano i motori spalando carbone con temperature incredibilmente alte. Lo stesso Direttore di Macchine a quei tempi si affidava alla sensibilità delle sue mani per controllare la temperatura dei cilindri del motore, come facevano le mamme "di una volta" quando "misuravano" la febbre ai figli con la mano sulla fronte. Oggi, fortunatamente, come abbiamo visto, non è più così ma, nonostante tutto, ancor ‘oggi, i macchinisti esercitano un lavoro difficile e pericoloso in un ambiente ostile e rumoroso, dalle temperature estreme che superano i 50 gradi centigradi quando si naviga nella zona tropicale, ove si respirano anche i gas nocivi dei combustibili presenti nelle tubature da riparare, nel carter del motore o nelle pompe di alimentazione del Fuel. Basti pensare che i macchinisti maneggiano pezzi (di ricambio), dal peso che oscilla dai pochi chili a molte tonnellate, da posizionare con precisione millimetrica: operazioni che richiedono esperienza, attenzione e tanta professionalità.
I macchinisti svolgono un lavoro difficile, oscuro e prezioso; difficilmente si vedono al di fuori della sala macchine, il loro ambiente lavorativo.
Gerarchicamente il Direttore di Macchina è sottoposto al Comandante. A bordo è sempre esistita una sana rivalità tra il Personale di Macchina e quello di Coperta, le due sezioni principali dell'equipaggio, una rivalità antica che nasce fin dai banchi di scuola tra la "Sezione Capitani" e "Sezione Macchinisti" degli Istituti Nautici di tutto il mondo, perché, a quanto pare, sembra che non sia solo una prerogativa della marineria italiana. Tuttavia, quando il rapporto lavorativo si basa sulla correttezza, sulla lealtà e sul rispetto reciproco, problemi non se ne hanno. Qualsiasi fatto succede a bordo, di tipo disciplinare, tecnico o incidenti, dopo un'attenta analisi, si valutano e si prendono i dovuti provvedimenti in modo da prevenirlo se si dovessero verificare analoghe circostanze nel futuro.
Le due parti più importanti, gestite dalla sezione Macchine, sono l'elica ed il timone. L'Elica ha un diametro di 10.3 Metri, 5 pale per un peso complessivo di circa 15 Tonnellate; il numero di giri dell'elica è trasmesso elettronicamente attraverso il "Telegrafo di Macchina" dal ponte di Comando, secondo la velocità che si desidera ottenere.
Il nostro timone ha una superficie di circa 130 metri quadrati, esso è attivato da quattro potenti pompe Idrauliche, che si trovano nel locale Agghiaccio (o timoneria), azionate da impulsi elettrici (tele motore) trasmessi dalla ruota del timone situata sul ponte di comando. In effetti, il timoniere con la sola forza di una mano, attraverso i meccanismi di cui sopra riesce a far muovere l'enorme barra del Timone. Il Timone è definito l'Organo di Governo della nave. Sembra che il termine "Governo", usato in politica, derivi dal termine marinaresco "Governare", ossia reggere la barra del timone (Gubernum=Timone). Sono sicuro che, se i politici governassero gli Stati, come gli equipaggi le Navi, molte cose andrebbero meglio.
*Capitano Superiore di Lungo Corso
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Fonte: Il Vescovado
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