Tu sei qui: Racconti d'aMareTagliare l’Equatore: i riti del passaggio a bordo delle navi spiegati dal Comandante Barra
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 30 maggio 2024 15:52:34
Di Salvatore Barra, Capitano Superiore di Lungo Corso
28 maggio 2024: siamo al dodicesimo giorno di navigazione da Port Said a Singapore (Via Capo Di Buona Speranza).
Alle ore 15.10 "tagliamo l'Equatore" da Nord verso Sud in Latitudine 00° 00' (Nord/Sud) Longitudine 009° 08'Ovest.
L'Equatore è la massima circonferenza del globo terrestre, equidistante dai Poli Nord e Sud: da qui si comincia a contare la latitudine, da 00°00' fino a 90°, verso Nord o verso Sud. L'Equatore divide la terra in due parti uguali, definiti emisferi: Boreale (Nord) ed Australe (Sud). Si badi, l'Equatore non è una linea visibile come lo può essere l'orizzonte, sempre visibile ma irraggiungibile (lo scrivo perché molti confondono), ma un luogo geografico importantissimo, certamente non immaginario.
Ad esempio, quando si è in prossimità dell'equatore si possono osservare molte stelle dell'emisfero Nord o Sud ma non la stella polare (che avrebbe un'altezza di zero gradi) o le stelle più meridionali dell'emisfero Sud, i cicloni e le grandi depressioni che si formano poco più a Nord o poco più a Sud dirigono sempre verso i rispettivi poli, senza mai oltrepassare l'Equatore, lo stesso vale per le correnti marine; osservando l'acqua che si scarica da un lavandino si può notare che il vortice d'acqua gira in senso orario quando si è a Nord dell'Equatore ed in senso antiorario nell'emisfero Sud, fenomeno dovuto al movimento della rotazione terrestre (Legge di Coriolis). Lo stesso vale per la circolazione dei venti nelle alte pressioni metereologiche: avviene in senso orario nell'Emisfero Nord e antiorario in quello Sud; il contrario per le depressioni e cioè in senso antiorario nell'emisfero Nord e in senso orario in quello Sud.
Fatta questa "antipatica" ma doverosa premessa, tenevo a sottolineare l'importanza che dà, da sempre, la marineria italiana ad eventi del genere. Ogni marinaio conosce perfettamente la data del suo primo attraversamento dell'Equatore perché la circostanza e la tradizione marinara delle più importanti marinerie europee impongono un rituale antico, che si perde nella notte dei tempi. In pratica, in prossimità del passaggio, il Comando Nave si informa se a bordo vi sono marinai che non hanno mai attraversato l'Equatore. In caso affermativo si organizza una cerimonia in gran segreto, perché il soggetto individuato non deve sapere niente.
Facciamo un passo indietro. Fino a qualche secolo fa, essendo gli equipaggi numerosi, sulle Navi a vela si organizzava una vera e propria cerimonia per il primo passaggio dell'Equatore, definita "Il Battesimo" del Mare, cui partecipavano travestiti Nettuno, il Re dei mari, poi l'astronomo, il dottore, il vescovo, il barbiere, i soldati, il messaggero e, se presente, la banda di musica. Il Marinaio (o i marinai) veniva attirato in un luogo ben preciso della nave con una scusa e all'ora prefissata del passaggio dell'Equatore, ogni personaggio intraprendeva una sceneggiata teatrale, ad esempio il Barbiere gli tagliava i capelli, il dottore misurava i battiti del cuore, l'Astronomo indicava l'ora del passaggio, il Vescovo procedeva al battesimo che, come si può intuire, consisteva in un abbondante gavettone di acqua salata. A questo punto il Comandante, nelle vesti di Nettuno, dio del mare, tra schiamazzi ed ilarità della ciurma, procedeva a leggere il verbale ed a consegnare il Certificato Ricordo "Per il primo passaggio dell'Equatore" all'interessato.
Il mio primo passaggio risale all'undici settembre 1981, mentre eravamo in navigazione da Mogadiscio a Mombasa, inutile dire che per me si trattò solo di un abbondante gavettone, sotto lo sguardo soddisfatto del Comandante, di ufficiali e ciurma. Un bel ricordo di una tradizione che, per fortuna, non muore mai. Oggi è stato un giorno particolare anche per me, perché sono trascorsi oltre venti anni dal mio ultimo passaggio: quella volta l'attraversamento avvenne da Sud a Nord. Partito da Città del Capo, in Sud Africa, diretto a New York (USA), dopo alcuni giorni di navigazione, fui raggiunto da un messaggio dalla Compagnia Navigazione MSC, col quale mi si chiedeva di proseguire e dirigere sull'Isola di Saint Helena (l'Isola famosa per l'esilio e la morte di Napoleone Bonaparte), ove era stato sbarcato urgentemente, da un'altra nave, un marinaio bisognoso di cure.
Essendo l'Isola, all'epoca, priva di aeroporto, il trasporto poteva avvenire solo via mare. Giunto in prossimità dell'Isola, mi avvisarono che il malato aveva ancora bisogno di cure e che avrebbe dovuto aspettare una nave successiva. A quel punto, dato che ero quasi arrivato in prossimità dell'Isola ne approfittai per circumavigarla, salutarla con tre fischi di sirena lunghi, virare con il timone alla banda e rimettermi in rotta per New York. Esperienza unica e irripetibile. L'Isola era un puntino, meno di un neo, in mezzo all'Oceano Atlantico, in posizione LAT. 15°55'Sud e LON. 005° 40' Ovest: ancora oggi mi viene difficile da capire come facessero i naviganti di allora a trovarla con matematica precisione con le rudimentali carte nautiche ed effemeridi del tempo (primi anni del 1800), cronometro e sestante rudimentali. Quando si dice "Arte del Navegare". Nel Luglio 2003, attraversai l'ultima volta l'Equatore prima di oggi, 28 maggio 2024.
La nostra navigazione procede per Sud Est verso il Sud Africa, ci spingeremo a Sud, fino ai 34 gradi di Latitudine di Cape Aghulas (Capo degli Aghi - Sud Africa), dopodiché accosteremo a sinistra e procederemo per lo stretto della Malacca, via Sud del Madagascar.
Oggi abbiamo completato il dodicesimo giorno di navigazione, meno della metà del viaggio. L'equipaggio è dedito alle guardie, per la condotta della navigazione, ed ai lavori di manutenzione in coperta e macchine, pulizie e pitturazione interni ed esterni, controllo dei container in coperta e nelle stive, inventario di cibo e materiali di consumo, in modo da poter ordinare al prossimo porto di scalo tutto il fabbisogno di cui necessitiamo, compreso il rifornimento di carburante da ordinare per l'arrivo al prossimo porto di Singapore, pezzi di ricambio del motore e tanto altro.
Il profumo del pesce appena arrostito mi raggiunge in plancia, significa che la cena è pronta e bisogna sbrigarsi... La navigazione continua.
Leggi anche:
Amalfi, al Comandante Salvatore Barra l'Alto Grado di Sommo Capitano Superiore di Mare "Nautes"
Come cambia la navigazione in tempi di guerra: l'esperienza del Comandante Barra di Amalfi
Fonte: Il Vescovado
rank: 104096104
Di Salvatore Barra, Capitano Superiore di Lungo Corso LO SBARCO Nel corso di quest'ultimo imbarco, abbiamo compiuto tre navigazioni lunghissime di oltre un mese e percorso una distanza di circa 25.000 chilometri per tratta. In precedenza non avevo mai fatto esperienze del genere in quanto, come si sa,...
Di Salvatore Barra, Capitano Superiore di Lungo Corso Sul libro di geografia di prima media (1970), nel capitolo dedicato alla regione Campania, vi era una foto grande a mezza pagina, dal titolo "Il glorioso porto di Amalfi". Probabilmente l'autore si riferiva al periodo della Repubblica, ignorando che...
Di Salvatore Barra, Capitano Superiore di Lungo Corso Il 19 agosto, oltre un mese fa, ci risvegliammo con la tragica notizia del naufragio del lussuoso yacht Bayesian, avvenuto mentre era alla fonda nella rada di Porticciolo, una cittadina in prossimità di Palermo, in cui persero la vita sette persone...
Di Salvatore Barra, Capitano Superiore di Lungo Corso Ashdod è un porto israeliano che si affaccia sul Mar Mediterraneo, situato tra le città di Gaza e Haifa. Recentemente siamo stati in questo porto. Vista la situazione geopolitica attuale, e considerando che era la prima volta nella mia vita che approdavo...