Tornano le mascherine al Giro d'Italia, dopo che è risultato positivo al test covid il corridore belga Remco Evenepoel, vincitore della maglia rosa nella nona tappa. Gli organizzatori hanno deciso di reintrodurre le mascherine per limitare il diffondersi del contagio e tutelare tutti i partecipanti. In alcune aree comuni le mascherine diventano addirittura obbligatorie, così come ha dichiarato il direttore della corsa, Mauro Vegni durante il primo giorno di riposo.

La situazione è comunque molto diversa rispetto a qualche anno fa, dal momento che non esiste regolamentazione che imponga alle squadre di fermare i corridori positivi. Non è poi attualmente in vigore nessun protocollo imposto dall'Unione Ciclistica Internazionale o dall'organizzazione della corsa, ma solo controlli periodici a tappeto a prescindere dalla presenza di sintomi decisi dai singoli team.

Quindi i tamponi non sono obbligatori per le squadre, che scelgono autonomamente di controllare i corridori, senza nemmeno essere sottoposti all'obbligo di comunicare i risultati dei test all'organizzazione. La scelta di fermare gli atleti, come è successo per Evenepoel e agli altri prima di lui - Filippo Ganna, Giovanni Aleotti e Nicola Conci - è puramente sanitaria e viene presa dal medico della squadra nel momento in cui si ritenga troppo rischioso sottoporre l'atleta positivo, anche se asintomatico, ad uno sforzo intenso e logorante com'è la corsa del Giro d'Italia.

Fonte: SkyTg24

Foto: Giro d'Italia