di Donato Di Martino

Il Costa D'Amalfi è in Eccellenza, con una giornata d'anticipo, imponendosi con un netto 0 a 4 sul campo del Calpazio che non ammette repliche. Calpazio che ha lottato strenuamente per tutto il campionato con i ragazzi della Costiera ma che, evidentemente, ha avuto la peggio nel rush finale.

La promozione in Eccellenza del Costa D'Amalfi non è solo un successo sportivo. Non è soltanto il coronamento di un lungo impegno, la dimostrazione di una volontà e di una determinazione premiate con la vittoria del campionato. È una metafora di riscatto che ha nel calcio uno dei più sentiti riti collettivi identitari, simbolo di orgoglio ed appartenenza.

La Costiera attendeva da troppo tempo il salto di categoria della sua squadra di calcio. Ha accarezzato questo sogno per oltre vent'anni, dalla scomparsa dell'AC Maiori negli anni '90, quando sull'allora terroso campo sportivo San Martino di Vecite in Maiori vennero sconfitte Cavese e Nocerina, fino a centrare l'obiettivo in questa stagione grazie alla regia di un mister navigato come Alfonso Contaldo.

La prossima stagione, sul glorioso sintetico di Maiori saranno di scena squadre del calibro di Sorrento, Battipagliese e San Vito Positano riportando cosi, la Costiera calcistica ai fasti di un tempo, il tempo in cui nell'AC Maiori i costieri Renato Gambardella, Giovanni Esposito e Gaetano Apicella difendevano i colori della propria terra.

Un successo nato da lontano. Una squadra che è cresciuta partita dopo partita diventando, negli ultimi mesi, una corazzata incontenibile. Un successo che passa dalla leadership del capitano Marco Cestaro, dalla guida difensiva di Fausto De Luca, attraverso i gol ed il sacrificio dei bomber "Sandokan" Criscuoli e del "Toro di Praiano" Aldo Marino, i quattro costieri di maggiore esperienza. Assolutamente da non dimenticare l'apporto dei cosiddetti "under", fondamentali per la conquista del titolo: Tasca, War, Di Landro e Reale.

In questo percorso l'imprenditoria locale è stata protagonista e non semplice spettatrice. L'imprenditore Salvatore De Riso è intervenuto in prima persona aumentando quell'appetibilità che è stata alla base dell'attenzione e dell'investimento economico compiuto dalla nuova compagine societaria. Oggi tutti noi ci sentiamo fieri della nostra identità. Il calcio ha questa magia: sa esaltare l'amore per le proprie radici, diventando strumento di riscatto e lievito per la voglia di cambiamento positivo. I festeggiamenti di questa giornata storica, calcisticamente parlando, raccontano che per la nostra Costiera c'è un futuro migliore del passato che abbiamo alle spalle. Ci dicono che il valore della squadra e del gruppo è lo strumento attraverso cui raggiungere ogni obiettivo, che lo spirito di comunità può permettere di superare qualsiasi ostacolo.

Foto: Michele Abbagnara