Di Vincenzo Milite

Il mondo del calcio oggi ha perso uno dei più grandi combattenti, sia sul campo, da calciatore, che sulla panchina, da allenatore. Sinisa da calciatore ha calcato i campi della nostra serie A indossando le maglie di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter sempre a testa alta, lottando in mezzo al campo per conquistare i palloni. Così ha fatto anche da allenatore, ha trasmesso la sua grinta alle squadre da lui allenate risultando un "faro" per i giovani calciatori.

La sua morte ha scosso tutto il mondo del calcio, anche Davide Nicola ha speso parole di cordoglio nei confronti di Mihajlovic, ricordando il grande coraggio che ultimamente trasmetteva lottando contro la sua malattia. Tutta la società granata si è stratta al dolore per morte del "combattente", nel ricordo delle belle parole di elogio che sempre pronunciava nei confronti della Salernitana e Salerno: "L'U.S. Salernitana 1919, il Presidente Danilo Iervolino, i dirigenti, l'allenatore, i giocatori e tutto lo staff si stringono attorno al dolore del mondo del calcio per la scomparsa di Siniša Mihajlović e rivolgono alla sua famiglia il più sentito cordoglio".

Mihajlovic lottava dal 2019 contro una forma di leucemia mieloide acuta e, per un periodo, quando era allenatore del Bologna, fu costretto ad allontanarsi dai campi, per poi ritornare a sedere sulla panchina degli emiliani, sua ultima squadra da allenatore.

Il palmares è impressionante: 3 titoli nazionali con la Vojvodina (89) e Stella Rossa (91 e 92), due scudetti con Lazio (2000) e Inter (2006), 4 Coppe Italia con Lazio (2000 e 2004) e Inter (2005 e 2006), 3 Supercoppe italiane con biancocelesti 98 e 2000) e nerazzurri (2005). Con la Stella Rossa, oltre alla Coppa Campioni, nel 1991 arrivò anche l'Intercontinentale. Una Coppa delle Coppe con la Lazio nel 1999, una Supercoppa europea nello stesso anno sempre con i biancocelesti. È stato poi allenatore di Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona e Bologna.