Di Vincenzo Milite

Pippo Inzaghi ha stabilito per oggi, 14 novembre, il rientro alla base della Salernitana.

Mancheranno però i giocatori convocati dalle rispettive nazionali, che sono ben 9: Ochoa (Messico), Kastanos (Cipro), Gyomber (Slovacchia), Dia (Senegal), Legowski (Polonia), Coulibaly (Mali), Pirola (Italia U21) e Sfait (Romania U20). A questi si è aggiunto anche Trivante Stewart, chiamato dalla nazionale Giamaicana.

Super Pippo dunque lavorerà con il resto della comitiva granata con lo scopo evidente di migliorare la tenuta atletica della squadra, ritenuta una delle cause di questa disastrosa partenza nel massimo campionato.

Questo però non è il solo problema che Inzaghi deve risolvere: c'è anche quello di trovare un undici base che possa dare garanzie e soprattutto portare punti alla causa granata. Super Pippo da quando ha preso le redini in mano ha cambiato diversi moduli e diversi uomini, ma al momento non sembra ancora aver trovato il bambolo della matassa, anche se nelle ultime uscite contro il Napoli e a Reggio Emilia contro il Sassuolo, la Salernitana ha dato segnali di risveglio giocando con un centrocampo a tre dove in cabina di regia c'era Bohinen che dettava i ritmi di gioco. Anche in attacco l'impiego di Ikwuemesi e di Tchaouna ha dato risposte confortanti.

È evidente, comunque, che questa squadra vada rinforzata a gennaio nel mercato di riparazione: ora però bisogna stringere i denti e cercare di fare quanti più punti possibili, arrivare a gennaio con i miseri 5 punti in classifica significherebbe retrocessione sicura, per questo la Salernitana dovrà fare punti anche contro le cosiddette "grandi": a partire dal prossimo incontro all'Arechi dove ci sarà la Lazio ad aspettarla.

Ora è il momento di stringersi tutti attorno alla Salernitana e cercare tutti insieme di salvaguardare la categoria, che significa anche economia per tutto il territorio salernitano. La parte principale però toccherà al presidente Iervolino che dovrà rimediare ai tanti errori che sono stati commessi in questa stagione e dimostrare che il suo fiuto da grande imprenditore sappia fare ancora miracoli, anche perché una retrocessione rappresenterebbe per Iervolino oltre che una sconfitta personale, la perdita di tanti milioni di euro investiti nel progetto Salernitana.