Tu sei qui: Sport«Stiamo morendo!»: il grido d'aiuto delle società sportive dilettantistiche
Inserito da (Redazione LdA), venerdì 25 febbraio 2022 17:31:11
Riceviamo e pubblichiamo lettera a firma del Presidente della Lega Ginnastica Antonello Di Cerbo, inviata al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, e al Presidente CONI Giovanni Malagò, in merito alla crisi economica derivata dal periodo pandemico, che mette a dura prova le Associazioni Sportive Dilettantistiche.
Gentilissimo Sottosegretario,
La pandemia ha inciso in modo improvviso e drammatico, con un impatto senza precedenti, sulla salute e sulla vita quotidiana delle persone, comportando conseguenze a breve e lungo termine sulla società e su molti settori dell'economia, tra cui lo sport.
Le restrizioni alla mobilità e il "confinamento" hanno colpito in pieno questo settore con tutti i suoi attori: atleti, allenatori, istruttori, amministratori (dipendenti di organizzazioni sportive), volontari, funzionari delle competizioni (ad esempio arbitri, delegati), aziende, in particolare micro e piccole imprese.
La crisi economica derivata dal periodo pandemico con l'aumento dei costi di gestione (in ultimo energia elettrica e gas), causerà, soprattutto per quanto riguarda lo sport di base, il fallimento di molte Associazioni Sportive Dilettantistiche, mettendo in pericolo il futuro di tutti gli sport di base.
Ricavi persi e costi fissi che le organizzazioni devono pagare indipendentemente dalla mancanza di ricavi, licenziamenti di dipendenti (atleti, allenatori e altri lavoratori), contenimento delle spese attraverso la riduzione della partecipazione alle competizioni nazionali con una conseguente perdita di aiuti e finanziamenti sia privati (sponsor) che pubblici.
Tutto questo provocherà la morte di tantissime realtà sportive di piccole e medie dimensioni che saranno costrette a chiudere i battenti definitivamente.
Gentile Sottosegretario, lo sport è un settore economico molto importante: nell'UE il PIL legato allo sport è pari a 279,7 miliardi di euro e non dovrebbe essere sottovalutata la forza sia economica che sociale dell'industria sportiva come strumento per affrontare e superare la crisi economica causata dalla pandemia.
Pertanto, il Governo dovrebbe avere un interesse particolare nella protezione dei posti di lavoro nell'industria dello sport come settore con un forte impatto economico in termini di occupazione e quota del PIL. Inoltre, i benefici sociali correlati allo sport e all'attività fisica contribuirebbero alla ricostruzione della società durante e dopo la crisi.
Queste circostanze uniche, al di là del danno e della tristezza che portano, sono infatti anche un'opportunità per innovare, ripensare le politiche e stabilire un nuovo ordine di priorità a lungo termine.
Investire nello sport e nell'attività fisica per migliorare la salute è oggi più importante che mai anche per raggiungere il traguardo di un'economia sostenibile e sana.
Per i motivi fin qui esposti chiediamo, dunque, un'attenzione e un sostegno economico RAPIDO, CONCRETO e ADEGUATO a favore di un settore che è stato completamente abbandonato a sé stesso.
Fonte: Il Vescovado
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