di Alfonso Bottone

"Il tennis è complicato, imprevedibile, magari piove e ti rimandano il match. Non è solo correre e colpire. È strategia, testa. E non c'è droga per migliorare l'intelligenza", e se a dirlo è un grande campione di questo sport come Boris Becker, non c'è che crederci. E proprio perché "complicato ed imprevedibile" si finisce poi con l'amarlo profondamente.

Gigetto Lucibello, amalfitano, di questo sport si era fatto quasi una ragione di vita, prima con il Tennis Club Ravello, poi con il Circolo Tennis Minori, fin quando una ricaduta della leucemia lo strappò premutaramente alla vita terrena. L'amico di tanti incontri sotto rete, Igino Amatino, lo ricorda ogni anno con un torneo a lui dedicato.

La nona edizione del Memorial "Gigetto Lucibello", sui campi dell'Hotel San Pietro di Maiori, si è appena conclusa con la vittoria di Francesco Acampora su Antonio Di Mauro, sotto l'attenta direzione dell'arbitro federale Elisabetta Gentile. Il torneo di Maiori ha di fatto concluso le attività estive dell'A.S.D. Circolo Tennis Minori, con un bilancio estremamente positivo per l'anima, in campo e fuori, di questo sodalizio, il M° Federale Igino Amatino.

I corsi estivi della Scuola Tennis, con la collaborazione degli Istruttori Giovanni Gargano e Piero Ruggiero, hanno visto impegnati tantissimi ragazzi sui campi di Minori, Maiori e Scala.

Tanti i nuovi allievi che hanno appreso i fondamentali del gioco allenandosi sotto lo sguardo attento dei coach con altri giovani giocatori. Al termine dei corsi gli allievi hanno potuto mettere in pratica quanto appreso sul campo nei tornei finali, che hanno registrato un buon successo in termini di partecipazione, entusiasmo e divertimento. Tutto reso possibile dal supporto dei Comuni di Maiori e Minori e del centro ANSPI "Fra Gerardo Sasso" di Scala. Attività quella del Circolo Tennis Minori che ormai non si ferma.

Neanche il tempo di tracciare il bilancio estivo che già il 20 settembre riprenderanno i corsi invernali in diversi centri della Costa d'Amalfi. Opera importante quella di Igino Amatino, non solo in campo sportivo, nell'auspicio di vedere davvero nascere un grande tennista nostrano, ma soprattutto sociale: lo sport, di qualsiasi disciplina si parli, allontana giovani e ragazzini da strade pericolose e letali. E il tennis, una volta pratica solo d'elìte, oggi grazie alla sua diffusione popolare insegna sempre più alle nuove generazioni a "volersi bene".