Tu sei qui: Storia e Storie1991: la “Fatalità” di Nino D’Angelo a Ravello [VIDEO]
Inserito da (redazionelda), lunedì 13 aprile 2020 21:15:25
Ravello è da sempre location prediletta da registi di tutto il mondo. Non si contano oramai le produzioni cinematografiche ambientate nella Città della Musica: dal Tesoro dell'Africa con un Humpherey Bogart e Gina Lollobrigida del 1954 alla più recente Wonder Woman con Gal Gadot (2017). Non volendo scomodare il cinema Hollywoodiano, vogliamo ricordare un film "nostrano" che spesso viene riproposto dalle reti televisive locali: "Fatalità", firmato alla regia da Ninì Grassia e girato principalmente a Ravello e in alcuni altri siti della Costiera nella primavera del 1991. Protagonista è Nino D'Angelo che interpreta il ruolo di Nino Santoro, giovane rappresentante di calzature, è felicemente sposato con Anna (Nina Soldano), finché conosce Barbara Chierici (Veronica Bartoli), figlia di un noto industriale, iniziando una relazione extra-coniugale. La donna lo coinvolge in una truffa organizzata da lei ai danni della ditta per cui lui lavora; Nino, così, abbandona la moglie e fugge a Roma con Barbara. Dopo sette anni, di cui quattro trascorsi in prigione per truffa, Nino torna a Napoli facendosi dare un passaggio da Gino Ramaglia (interpretato Francesco Paolantoni), un noto cantante, diventando subito amici; Gino decide inoltre di aiutare l'amico ospitandolo a casa sua e trovandogli lavoro come cameriere in un bar.
IL MEMORABILE CAMEO
L'ambientazione è quella del San Domingo, in una piazza Vescovado ancora transitabile per i veicoli (il tunne nuovo sarebbe stato inaugurato di lì a pochi mesi). Una mattina Aristide Iannotti (Gabriele Villa), noto ingegnere proprietario di un cantiere navale è intento a leggere il giornale seduto ai tavolini esterni, nell'atmosfera trasformata per l'occasione in una piazza di Napoli. A un tratto ecco irrompere nella scena, con piglio deciso e modi spavaldi, due rapinatori a volto scoperta a bordo di una moto (Alessandro Calce alla guida e Salvatore Di Palma passeggero). Dal sedile posteriore, Di Palma dà un'occhiata furtiva alla valigetta dell'ingegnere, per poi uscire dall'inquadratura. In un secondo momento, la moto riappare e, nonostante gli occhiali da sole Ray Ban Wayfarer schermino il suo sguardo, sembra evidente la sua intenzione di appropriarsi della borsa. L'uomo scende fulmineamente dalla moto e con un agile scatto si scaraventa sul malcapitato, ingaggiando un corpo a corpo con tanto di coltello che estrae minaccioso. Da rimarcare la prestanza fisica che gli consente di impersonare con credibilità questo personaggio che viene messo fuori gioco solo dalla finta pistola puntatagli alle spalle da Nino D'Angelo intervenuto prontamente. E' così che il colpo viene sventato, con i due rapinatori che si danno alla fuga. La finta pistola si rivelerà una bottiglietta di vetro.
LA FATALITA'
L'ingegnere, colpito dal gesto valoroso, propone a Nino di lavorare maggiordomo nella sua casa. Location l'abitazione del dottore Paquale Correale di Via Boccaccio e gli alberghi Bonadies, Villa Maria, Villa Eva e Giordano. Nino alla fine accetta, coinvolgendo anche Gino. L'ingegnere ha una figlia di nome Antonella, che immediatamente ha una simpatia per Nino, ma al ritorno della madre per un viaggio, Nino scopre che la madre della bambina non è altro che la sua ex moglie Anna, che aveva abbandonato tempo prima, quand'ella era ancora incinta di Antonella. Infatti, la donna aveva conosciuto l'ingegnere assistendone la madre come infermiera e l'aveva sposato facendogli credere che Antonella fosse sua figlia.
A causa poi dell'odio implacabile verso Nino, considerato come se fosse morto, tenta di farlo sentire ridicolo dicendogli la verità sulla bambina. Antonella intanto invita Nino a partecipare alla sua Prima Comunione: all'inizio accetta ma, dopo avere rivelato tutto all'ingegnere, decide di partire per Milano, evitando di prendere parte alla comunione della figlia.
LA CORSA CONTRO IL TEMPO
Allora l'ingegnere decide di rivelare alla bambina, proprio nel giorno della prima comunione, l'identità del suo padre naturale. La bambina, commossa, vuole a tutti i costi raggiungere Nino ed è Andrea Carrano, alla guida della sua Mercedes, ad accompagnarla, con sua madre, verso la stazione di Vietri sul Mare. Una vera e propria corsa contro il tempo, ma alla fine Antonella riesce a raggiungere in tempo suo padre e ad abbracciarlo sul binario. Una scena piena di pathos con il lieto fine accompagnato dal brano "Mente-Cuore", tra i più celebri di D'Angelo.
Fonte: Il Vescovado
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