Tu sei qui: Storia e StorieNel centenario del Maestro Giovan Francesco Gonzaga un pensiero dalla Costa d’Amalfi all’«Artista dell'amore»
Inserito da (Redazione LdA), martedì 4 gennaio 2022 17:40:27
Quest'anno ricorre il centenario del Maestro Giovan Francesco Gonzaga e, dalla Costiera Amalfitana, la Professoressa Rita Angelina Dipino Rossi ha fatto pervenire alla Fondazione Gonzaga, in occasione della presentazione del secondo volume del Catalogo Generale dell'Artista, edito Giorgio Mondadori, un suo scritto che riportiamo di seguito.
Nelle opere dell'artista Giovan Francesco Gonzaga è palese una eleganza cavalleresca unica, che mette in rilievo una maestria eccellente. Questa si snoda su un pentagramma di note parlanti, investendo l'osservatore di poesia sensoriale. Il Maestro nella scultura "Il corazziere dopo Waterloo" dà corpo a un'opera sorprendente mettendo in evidenza la bellezza anatomica del cavallo nella sua armonica maestosità. Il soldato è in sella nella sua uniforme: l'atteggiamento è imponente. Ad accentuarlo è il braccio sinistro declinante verso il dorso del cavallo. Primeggia l'austerità. Evidente il contrasto formale tra il corazziere e il cavallo. Il Maestro Gonzaga ha sapientemente messo in rilievo le due diversità plastiche dando all'insieme un aspetto fiabesco. Tangibile è il tocco del soffio Divino.
A Milano la fondazione Giovan Francesco Gonzaga commemora il centenario della nascita del Maestro Gonzaga. L'evento storico dà lustro a Milano. L'artista oltre ad essere pittore, è scultore, è poeta. Gonzaga nella pittura mette in rilievo una maestria eccezionale del cavallo che diventa armonia d'incanto, che stupisce, dando all'insieme un aspetto di meravigliosa bellezza. La scelta dei colori, lo splendore del bianco danno allo scenario dei dipinti una visione da favola. Nella scultura invece l'artista mette in evidenza una creatività compositiva minuziosa. Ciò è visibile nell'opera "Il corazziere dopo Vaterlò". Imponente è l'austerità del corazziere, la quale conduce l'osservatore alla meditazione.
Nella poesia, a mio avviso, Gonzaga mette in risalto la sovranità dell'amore, questa è palese nella poesia "Il mio Sire". Il poeta descrive l'amore in modo sublime e commovente, mettendo in luce l'essenza della sua sensibilità verso l'amico inseparabile della vita, il cavallo. Gonzaga dice: " Fondendomi con te mi sento padrone del mondo". Meraviglioso canto d'amore che fa vibrare i sensi, che solo attraverso l'arte è dato avere. Auguri Maestro Gonzaga, è un grazie di cuore per l'amore che ci hai insegnato ad avere verso la natura, che è il dono più prezioso della storia dell'umanità.
Fonte: Il Vescovado
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