Tu sei qui: TecnologiaIl pericolo passa sui social network: attenzione a ciò che condividete
Inserito da (admin), domenica 25 marzo 2018 19:37:13
Psicosi Isis: giovane svizzero condivide via WhatsApp un video dello "Stato Islamico", la polizia piomba nel suo appartamento. L’uomo ha dichiarato che non aveva intenzione di fare propaganda, ma solo di mostrare la brutalità. Lo "Sportello dei Diritti" invita alla prudenza anche le forze dell’ordine perché c’è il rischio di scatenare il panico tra la collettività Ormai è diventata una vera e propria psicosi e la prova ne è la costante attività di polizia che si sta attuando in tutto il mondo cosiddetto "Occidentale" e che si potrebbe trasformare in una caccia alle streghe se non si mantiene la dovuta prudenza che è sempre necessaria in ogni indagine che vede coinvolti cittadini non colpevoli fino a prova contraria. L’ultimo episodio dei possibili rischi cui si potrebbe giungere nella lotta al terrorismo islamico se non si razionalizzano le indagini verso i potenziali criminali arriva dalla Svizzera. Giovedì mattina attorno alle 5.30 uno svizzero di 29 anni si è svegliato di soprassalto: circa una dozzina di poliziotti lo attendevano alla porta del suo appartamento. Sotto la direzione degli specialisti anti-terrorismo, l’appartamento del giovane è stato perquisito. Sul cellulare del ragazzo la polizia ha trovato quattro video illegali, di cui uno di propaganda dell’Isis. Nel video di 44 secondi un prigioniero viene investito da un veicolo blindato e i militanti dell’Isis gioiscono. Il video è stato condiviso dal giovane svizzero con dieci colleghi in un gruppo Whatsapp, accompagnandolo con la scritta «brutale». Il ragazzo ha dichiarato alla stampa elvetica ed in particolare al "Schweiz am Wochenende" che non aveva intenzione di fare propaganda. Al contrario: «Volevo mostrare quanto l’Isis sia disumano». E l’intervento delle forze dell’ordine lo ha scioccato: «Sembrava che avessi ucciso qualcuno». Il video dell’Isis è arrivato all’MPC grazie alla segnalazione del Ministero pubblico di Zurigo, che ha analizzato il cellulare di un membro del gruppo di Whatsapp, in cui il ragazzo aveva inviato il video, a causa di un reato stradale. Gli altri video illegali trovati nel cellulare del 29enne non hanno a che fare con l’Isis: uno presenta immagini di violenza e gli altri due sono pornografici. A causa di questi video, l’uomo è stato comunque condannato a sei mesi di carcere e una multa di 2.000 franchi, poco più di 1.700 euro, oltre che a pagare le spese (circa 12.000 franchi, ossia circa 10.255 euro). Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ormai la questione terrorismo islamico è diventata una vera e propria psicosi che potrebbe coinvolgere anche forze dell’ordine, d’intelligence e organi inquirenti. Ecco perché è d’obbligo un invito alla prudenza anche nei confronti degli addetti ai lavori perché c’è il rischio di scatenare il panico tra la collettività e vedere ingiustamente colpiti cittadini che nulla hanno a che fare con il problema.
Fonte: Booble
rank: 10592104
di Massimiliano D'Uva Viviamo in un'epoca in cui la tecnologia, oltre a semplificarci la vita, pone anche nuove sfide alla nostra sicurezza digitale. Tra queste, una delle minacce più insidiose è rappresentata dai sistemi di intelligenza artificiale (AI) utilizzati dai cybercriminali per decodificare...
Il 3 dicembre 1994 segna una data fondamentale nella storia dei videogiochi: il lancio della prima PlayStation in Giappone. Creata da Sony Computer Entertainment, questa console ha cambiato per sempre l'intrattenimento domestico, introducendo il concetto di giochi su CD e portando una qualità grafica...
Positano, capitale glamour della Costiera Amalfitana, si trova nuovamente al centro di disservizi tecnologici che hanno messo a dura prova la sua rete di comunicazione. Durante i lavori in Viale Pasitea, una delle arterie principali della città verticale, iniziati la scorsa settimana, sono stati danneggiati...
Los Angeles - La scena sembra uscita direttamente da un set cinematografico: Elon Musk, tra luci e telecamere, scende da un veicolo futuristico, presentando al mondo il Cybercab di Tesla. Questo robotaxi, che non richiede né conducente né comandi manuali come volanti o pedali, promette di ridisegnare...