La ragazzina, una dodicenne di Lecce e dipendente dal suo cellulare, litiga con il papà, il quale le chiede di lasciare il cellulare ma lei si taglia un polso, procurandosi una lieve ferita, fortunatamente una lesione superficiale che viene curata con una pomata ed un cerotto. La medicazione viene notata da una insegnante che chiede spiegazioni alla 12enne la quale racconta del litigio con il padre a causa del cellulare e anche dello schiaffo ricevuto dal genitore durante il litigio, includendo anche il suo tentativo di tagliarsi un polso. L'insegnante segnala tutto al Tribunale per i minorenni e interviene l'autorità giudiziaria che decide l'allontanamento dalla famiglia della ragazzina che ora si trova in una comunità gestita da suore, mentre il padre, commerciante di professione, è indagato per maltrattamenti. Già da tempo i genitori della ragazza avevano manifestato la loro disapprovazione nei confronti della figlia 12enne e del suo rapporto di simbiosi con il cellulare, sempre in chat e sui social, anche quando la ragazzina era in compagnia con le sue amiche. Si scherza spesso sul fatto che i nostri figli siano inseparabili dal cellulare, ma la dipendenza da smartphone, osserva Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", è diventato un problema serio per gli adolescenti. Questa forma di dipendenza dallo smartphone è spesso alimentata dalla "sindrome da disconnessione", la quale provoca un cambiamento che interessa la regione del cervello preposta al "controllo dell’attenzione, al controllo esecutivo e all’elaborazione delle emozioni". Apparentemente questo spiegherebbe la reazione della 12enne: l'impossibilitata ad accedere al proprio cellulare le ha procurato momenti di infelicità e depressione.