Tu sei qui: Territorio e AmbienteA Cava il premio “Mamma Lucia” alle Donne coraggio
Inserito da (Redazione), domenica 29 aprile 2018 09:08:15
di Patrizia Reso
Si è svolta ieri mattina (sabato 28 aprile) l'edizione 2018 del Premio Mamma Lucia alle Donne coraggio, ideata nel 2007 da Antonio Armenante, già consigliere e assessore di Cava, ma molto più noto per il suo impegno pacifista.
Il premio trova le sue origini proprio in questo suo spirito pacifista e cavalca (in senso buono) una figura storica della nostra città, quella di Mamma Lucia, al secolo Lucia Apicella.La storia di Mamma Lucia ha accompagnato la crescita di coloro che appartengono alla mia generazione, ma, giustamente, deve diventare patrimonio di tutti, perché ci onora! Intendo onora la nostra città.
Provate solo ad immaginare per un attimo di non essere in questa epoca, ma traslati alla prima metà del ‘900. E non siete uomini, ma donna. Non siete ricchi, ma poveri. Non siete potenti, ma umili cittadini.
La miseria vi circonda. La morte vi circonda. Siamo sul finire della II Guerra Mondiale e, questa esile, umile donna sogna, nonostante tutte le brutture che le stanno attorno. Sogna non di diventare regina, ma otto giovani, che potrebbero essere suoi figli, che la supplicano di ricondurli alla propria famiglia. Sembra quasi una leggenda, ma è verità e storia di Cava.
Da quel momento Lucia non ha più pace. Non fa che pensare a questi "figli"! Medita. Decide: inizia a muoversi per le montagne, ancora disseminate di mine antiuomo, regalo dei tedeschi per ostacolare l'avanzata degli Alleati. Lucia però non si intimorisce. Continua ad avanzare, nonostante la paura e le oggettive difficoltà. Finché non giunge nel luogo indicato dal sogno, sopra la Serra, in un angolo, in un anfratto, li trova! Scheletri, solo ossa, ma non si scompone: li raccoglie, li pulisce, li sistema in cassettini di legno, che compra a sue spese , facendo la "cresta" alla spesa oppure "vendendo la lana dei materassi", come ci ha ricordato Rita Apicella, sua nipote.
Ne ha raccolte centinaia e centinaia di questi resti! Ha percorso chilometri di montagna. Li ha sistemati tutti, senza conoscerli, sapendo solo, in cuor suo, che da qualche parte c'era una madre che piangeva.
A lungo andare la sua storia arriva in Germania. Qui Mamma Lucia diventa un mito, acquista la sua aurea leggendaria, le sono conferite riconoscimenti e titoli.
Nella sua umiltà ha sempre detto, semplicemente, "so' figlie ‘e mamma".
Ecco, in questa frase esplode la profonda differenza che c'è tra uomo e donna( differenza di genere, non discriminazione di genere): la donna, per sua natura, è portatrice di vita; l'uomo, sin da piccolo, gioca coi soldatini, con le armi, con le macchinette ... Purtroppo, divenuto grande , continuerà con i " figli di mamma".
Pietas, amore, desiderio di pace e di fratellanza, questi i temi alla base del premio. Un premio alle "donne coraggio", che hanno avuto la forza d'animo di scardinare poteri precostituiti, proprio come ha fatto Mamma Lucia.
Vi posso assicurare, e mai le parole riusciranno a trasmettere le forti emozioni, " ‘e pecuni" , che le donne, che abbiamo conosciuto e considerate meritevoli del premio dal comitato promotore, hanno suscitato nella platea presente, che Blessing e Anna sono indubbiamente tra le persone (non solo donne) più coraggiose che esistano.
Blessing Okoedion e Anna Macri, dell'associazione "Noi, genitori di tutti" di Caivano, i genitori dlla Terra dei fuochi, hanno, dolcemente, sconvolto la nostra esistenza, dopo che la loro è stata travolta dal dolore.
Blessing, stupenda nigeriana da poco trentenne, ci ha lasciato senza fiato, col suo raccontare, privo di qualsiasi sentimento di rancore o di odio, la sua drammatica esperienza , vissuta non appena arrivata in Italia e che ha raccolto in un libro, "Il coraggio della libertà" edito dalle Paoline, di schiava sessuale.
"Sono contenta" e giù una serie di pensieri per esprimere la sua contentezza di essere riemersa dal fango, di trovarsi tra persone rispettose, di essere stata scelta per il premio. "Ricordo" e..., quanto coraggio solo nel ricordare!, "ricordo quando sono venuta in Italia, ricordo quando mi hanno detto che non c'era lavoro, ricordo quando mi hanno detto ci si abitua,ricordo quando piangevo in silenzio, ricordo i miei genitori che non volevano questo per me" e ancora tanti altri "ricordo". Signori, credetemi, uno dei momenti "più alti" che la vita mi ha permesso di vivere! Poi un nuovo suono, "ringrazio", ed altre frasi di sincera gratitudine verso chi le ha saputo tendere la mano, a cui aggrapparsi con tutte le sue forze.
Anna delle mamme di Caivano, dei genitori di "Noi, genitori di tutti". Anna esile figura, dagli occhi chiari, dalla voce flebile ma di una forza impressionante! Anna e il suo bambino, Riccardo, che allattava ancora e se lo è visto portare via da "sorella Morte", Anna che ha continuato a sognare, anche lei, nonostante il dolore e le brutture del suo nuovo quotidiano. Cento Anne che sono oggi mamme di tutti. Oggi riescono ancora a dare, nonostante tutto, non si sono chiuse a riccio, non si sono inasprite. Riescono a dare amore, sostegno, attenzioni a chi è costretto dalla vita a percorrere il loro stesso cammino. E' riuscita a parlare direttamente con europarlamentari, lei, piccola donna di un piccolo paese martoriato; è riuscita a guardare negli occhi mafiosi arricchitisi con il versamento di liquami velenosi nelle loro terre, a sfidarli ...
Donne che hanno rotto l'indifferenza.
Che donne!
Fonte: Il Portico
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