Tu sei qui: Territorio e AmbienteBracciano: 12 ottobre consegna Medaglia del Generale Sabato Martelli Castaldi al Museo Storico dell'Aeronautica Militare
Inserito da (ilvescovado), lunedì 9 ottobre 2017 22:14:05
Sarà ricordato giovedì 12 ottobre a Vigna di Valle, frazione di Bracciano a pochi chilometri da Roma, il Generale Sabato Martelli Castaldi, una delle vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, originario di Cava de' Tirreni e vissuto a Vietri sul Mare.
Alle 11, all'interno della base dell'Aeronautica Militare che ospita il Museo Storico A.M., si terrà alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli, la Cerimonia di donazione all'Aeronautica Militare dei Cimeli delle MOVMM (Medaglia d'oro al valor militare) dei Generali Roberto Lordi, nato a Napoli l'11 aprile 1894, e Sabato Martelli Castaldi, nato a Cava de' Tirreni, il 19 agosto del 1896. Di quest'ultimo si conserva a Raito di Vietri sul Mare una lapide commemorativa. Infatti, qualche anno dopo la sua nascita la madre si trasferisce in una casa della ridente frazione vietrese dove vivrà fino alla morte. «Appena poteva scappava a Raito» ricorda la figlia Vittoria, in una ricostruzione della sua vita scritta da Mario Avagliano.
Generale a 36 anni - decorato di una Medaglia d'Argento e tre di Bronzo nel 1934 collocato nella riserva perché, in qualità di capo-gabinetto del Ministero dell'Aeronautica, aveva redatto un rapporto a Mussolini denunciando l'effettiva consistenza e la reale efficienza dell'Arma -, dopo l'8 settembre 1943 entrò nel Fronte militare clandestino col nome di "Tevere". in questo nuovo ruolo sabota la produzione destinata ai tedeschi, fornisce al fronte clandestino di Roma e ai partigiani del Lazio e dell'Abruzzo forti quantitativi di dinamite, mine, detonatori e armi, esponendosi spesso di persona per il loro trasporto, esegue e trasmette rilievi di zone e installazioni militari, prepara un campo di fortuna per aerei nei dintorni di Roma. Il 17 gennaio 1944 Martelli Castaldi si presentò spontaneamente alle carceri di via Tasso, assieme a Roberto Lordi, per scagionare il proprietario del polverificio accusato dai tedeschi di aver fiancheggiato i partigiani, ma furono arrestati entrambi. Il colonnello tedesco Kappler era, infatti, venuto in possesso di prove schiaccianti sulla attività da lui svolta. Rinchiuso nella cella numero 1 di via Tasso, fu sottoposto per oltre un mese ad atroci torture e infine fu fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Prima di essere ucciso, riuscì a scrivere sul muro della cella: "Quando il tuo corpo / non sarà più, il tuo / spirito sarà ancora più / vivo nel ricordo di / chi resta. Fa' che / possa essere sempre / di esempio".
Gli fu conferita la medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria l'8 settembre 1985 in occasione di una cerimonia in Campidoglio per il 41º anniversario dell'inizio della guerra di liberazione.
Fonte: Il Portico
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