Tu sei qui: Territorio e AmbienteCava de’ Tirreni riceve la Medaglia d’oro Templare
Inserito da (redazioneip), domenica 24 febbraio 2019 09:40:34
di Livio Trapanese
Ieri pomeriggio, sabato 23 febbraio, nel Salone d'Onore del Palazzo di Città di Cava de' Tirreni, il sindaco Vincenzo Servalli ha accolto il Priore Generale d'Italia dell'Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalemme (O.S.M.T.J.), Gennaro Luigi Nappo, Cavaliere di Gran Croce con Collare, già Gran Balivo della Magna Graecia che gli ha conferito la Medaglia d'Oro Templare, con relativo attestato, per i meriti espressi nel corso del mandato sindacale, a gaudio dell'intera collettività, sia per l'attenzione verso le fasce deboli e sia per l'innata signorilità e disponibilità che esprime verso tutti; senza alcuna eccezione.
Analogo riconoscimento è stato tributato alla "nostra" Città, mediante l'apposizione di altra Medaglia d'Oro al gonfalone cittadino, retto dal "gonfaloniere" Domenico Della Rocca e scortato dal Luogotenente Pietro Santoriello, dall'Assistente Angela Bisogno, in alta uniforme, con la "regia" del Capitano Claudio Zito della Polizia Municipale.
Hanno partecipato all'evento, accolti dalla Compagnia Araldica Templare Sant'Adjutore di Cava de' Tirreni, nelle persone dei membri del Casale Archibugieri Trombonieri Senatore, al "comando" del Cavaliere e Regio Capitaneo Salvatore Senatore, le Dame ed i Cavalieri delle Commende delle Regione Campania e del Lazio.
Ospite d'onore il Senatore della Repubblica, d'origine cavese, Riccardo Pedrizzi.
Nel corso del suo intervento il sindaco Servalli ha tracciato le peculiarità che caratterizzano la Città di Cava de' Tirreni, sottolineando i non pochi traguardi socio culturali perseguiti e raggiunti.
Il Priore Nappo ha voluto rappresentare che Cava de' Tirreni, da oggi, è annoverata nel mondo, unitamente alle altre quindici Città d'Italia ed estere, fra le realtà che prestano vera attenzione ai bisogni altrui, quale elemento cardine dello spirito Templare.
Fra i Cavalieri cavesi anche il cardiochirurgo Raffaele Giordano e l'artista, pittore, nonché poeta, Francesco Senatore; quest'ultimo, a conclusione della serata, ha declamato, in perfetto vernacolo napoletano, una bellissima poesia attinente le malefatte poste in essere dalle truppe francesi dal 27 aprile 1799, a danno della "nostra" Città, dei suoi abitanti e delle sacre Chiese.
Fonte: Il Portico
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