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Frane in Costiera Amalfitana: non inevitabili

Inserito da (redazionelda), mercoledì 4 agosto 2021 10:50:20

di Andrea Della Pietra

 

Strettamente connesso ai fenomeni alluvionali di cui si è discusso nel precedente articolo (giugno 2021), altro dissesto idrogeologico ad elevata pericolosità e rischio per la Costiera Amalfitana sono le frane, con le quali da sempre gli abitanti si sono dovuti abituare a convivere.

Flussi del materiale che costituisce gli strati superficiali dei rilievi collinari e montuosi, misti con massi, pietre ed elementi arborei investiti lungo il percorso, si riversano lungo i valloni sotto forma di vere e proprie colate, investendo le strade e, nei casi più gravi, i centri abitati.

Ad aggravare gli effetti alluvionali di tali colate di materiale eterogeneo, sono gli intasamenti che si generano in corrispondenza di strozzature ed ostacoli, di origine naturale o artificiale (per esempio i piccoli ponti), presenti lungo i percorsi dei numerosissimi corsi d'acqua diffusi sul territorio, in prevalenza a carattere stagionale e torrentizio. Tali ostacoli impediscono lo scorrimento ordinato del flusso lungo il percorso naturale e favoriscono l'espansione delle colate alle aree circostanti.

La genesi di tali fenomeni è dovuta alla particolarissima conformazione morfologica della Costiera, formata da alti rilievi calcarei con grandi pendenze, che si elevano anche a strapiombo configurando alla loro base stretti valloni. Gli strati superficiali di tali rilievi sono costituiti, per la gran parte, da materiale di origine vulcanica (pomici e ceneri), che nel corso delle eruzioni del Vesuvio è stato trasportato dai venti sui versanti calcarei di origine marina, ha riempito cavità ed interstizi presenti generando anche uno strato superiore poco compatto e friabile, molto "sensibile" agli effetti delle piogge intense.

Più in dettaglio, quando grandi quantità di pioggia si infiltrano all'interno delle spaccature e delle cavità presenti nella roccia calcarea, l'acqua riempie i vuoti esistenti e si diffonde all'interno fino a riempire tutti gli interstizi esistenti. Se l'evento meteorico perdura, il livello dell'acqua sale man mano, gonfia le sacche di materiali vulcanici e spinge, fino all'espulsione, gli strati superiori poco coerenti, che si riversano a valle sotto forma di colate di detriti.

Ma il rischio frane non è solo quello dovuto al dilavamento dei terreni. Infatti, fratture verticali nei costoni della roccia dura calcarea possono comportare, in caso di forti piogge, sensibili escursioni termiche, piccoli terremoti, il distacco di porzioni anche cospicue di pareti o la caduta di grandi e piccoli massi. Se tali pareti incombono su strade, sentieri o centri abitati la probabilità di danni sarà molto elevata.

Il rischio frane, insomma, è un elemento intrinseco della struttura idro-geologica della Costiera. Ma è un rischio mitigabile. Sia con interventi di messa in sicurezza del territorio sia, anche, con il coinvolgimento dei cittadini nella prevenzione.

Si può intervenire, ad esempio, con l'apposizione di reti paramassi ancorate con chiodature e tiranti. Di più difficile attuazione risultano gli interventi necessari al contenimento del dilavamento dei terreni, per il quale sono auspicabili interventi di ingegneria naturalistica, che potrebbero riprendere le antiche tecniche utilizzate per la realizzazione dei terrazzamenti. Tutti interventi di ampia portata che esulano dalle possibilità di azione del singolo cittadino.

Tuttavia, come già accennato per il rischio idraulico, questi può offrire un contributo segnalando alcune situazioni di criticità, attraverso il sito web Tutela il Tuo Territorio (https://www.tutelailtuoterritorio.it/ - sezione "segnalazioni").

Ad esempio, possono essere segnalate rocce in precarie condizioni di equilibrio, poste soprattutto lungo i percorsi non controllati dalle istituzioni (sentieri, scale, mulattiere, percorsi di trekking); oppure i muri di sostegno dei terrazzamenti crollati o in procinto di crollare, che possono innescare processi di smottamento più ampii. Nell'effettuare la segnalazione è anche possibile indicare le coordinate dell'area critica, nonché inviare fotografie del luogo al fine di consentire una più rapida individuazione dello stesso e della problematica rilevata.

In conclusione, in Costiera le frane, anche se storicamente ricorrenti, non sono inevitabili.

*ingegnere

Fonte: Il Vescovado

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