Dal 12 settembre sarà in esposizione la mostra "Vices (Vizi)" della fotografa Miriam Di Domenico, nella sede dell'Agenzia di Comunicazioni "Core" in via De Gasperi a Cava de' Tirreni, da lei fondata e diretta, che sarà contestualmente inaugurata alle ore 20.
Miriam Di Domenico, ventitré anni, cavese doc, figlia della Direttrice della Biblioteca Comunale Teresa Avallone e di Pio Di Domenico, dipendente della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, fotografa da sempre per DNA dell'anima, ha utilizzato negli ultimi tempi la sua passione per le immagini anche come fonte di lavoro. Infatti è reduce da una brillante esperienza di Blogger fashion, essendosi esibita sul web indossando vestiti, o monili, o scarpe di marchi alla moda o emergenti: un'esperienza arricchita dal fatto di essere lei stessa l'autrice delle foto da esporre e di arricchire le immagini con frasi "a taglio d'emozione". Fin da allora ha assunto il nome d'arte di Mia, che in italiano evoca una storica affermazione di autonomia e nella pronuncia inglese "maia", evoca "api volanti" e soprattutto magiche figure.
Dal 12 settembre Miriam ha aperto una nuova strada, unendo alla passione per la fotografia il lavoro dell'agente di comunicazione, in cui si è già cimentata nel recente passato e che la fa partire non da zero, ma da clienti importanti di livello internazionale: un target di alto profilo con cui lei vuole caratterizzare la sua attività.
La mostra fotografica "Vices (Vizi)" propone delle artistiche interpretazioni visive dei vizi capitali, con immagini suggestive e fortemente evocative e nello stesso tempo ricche di contenute, come ad esempio "L'invidia", che viene impersonata da una donna di pelle scura, con una scelta di voluta ambiguità, ad indicare non tanto il malanimo di una svantaggiata categoria di persone verso i privilegiati, ma il disagio consapevole di partecipare come invitati di secondo rango al banchetto della vita.
Il tutto è conforme allo spirito del nome col quale Miriam ha battezzato la sua agenzia. Core, infatti, significa in inglese nocciolo, essenza, mentre in lingua napoletana evoca il cuore e tutte le emozioni ad esso connesse. Insomma, ambizioni globali ma senza rinunciare alle radici della personale identità. Una chiave che potrebbe farle fare un lungo cammino...