Tu sei qui: Territorio e AmbienteLimoni a terra causa caldo record, Amato (Consorzio Costa d'Amalfi IGP): «Basta polemiche, già allo studio soluzioni»
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 19 luglio 2023 16:30:25
Il caldo torrido di questi giorni sta facendo danni alla limonicoltura, con i limoni che cadono prima della raccolta.
Confagricoltura Salerno, ha lanciato un allarme per le ripercussioni economiche sulle aziende agricole: «I limoni sono caduti a terra e i grossisti non li ritirano perché non c'è vendita. Attualmente, se va bene, li pagano a 60-70 centesimi al chilogrammo e i produttori non riescono a coprire neppure le spese. In realtà - dichiara il presidente provinciale Antonio Costantino - la stagione della raccolta era iniziata già male, da un punto di vista dei prezzi, ma ora sta precipitando nell'assoluto silenzio del Consorzio di tutela che non ha capacità di contrattazione nei confronti dei grossisti e della grande distribuzione. Continuando di questo passo, in assenza di politiche di tutela, non sarà più remunerativo coltivare lo sfusato d'Amalfi».
Pronta la replica dei diretti interessati. «Affermare che i limoni della Costa d'Amalfi rischiano di sparire è un allarmismo che danneggia fortemente il comparto. Sono falsità che rischiano di penalizzare centinaia di aziende già alle prese con difficoltà climatiche ed economiche», scrive, in una nota, il presidente del Consorzio di Tutela "Limone Costa d'Amalfi IGP"Angelo Amato.
«I problemi sono legati esclusivamente ai fattori climatici - sostiene Amato -. Le abbondanti precipitazioni prima e il caldo intenso poi hanno messo a dura prova la limonicoltura. Altrove hanno perso tutto. Qui siamo riusciti a recuperare il prodotto ma ovviamente la grande quantità di limoni, maturati tutti insieme, ha fatto diminuire i prezzi. È la legge del mercato».
«È un'annata difficile ma stiamo già studiando soluzioni - assicura - con l'Università degli studi di Salerno per salvaguardare e mantenere i prodotti al meglio sulle piante, soprattutto alle luce delle condizioni climatiche mutate negli ultimi tempi. Per quanto riguarda le problematiche attinenti al nostro territorio, ci siamo già attivati presso gli organi competenti per trovare quanto prima una soluzione che possa venire incontro alle esigenze della limonicoltura in Costa d'Amalfi. Dire che non sarà più remunerativo coltivare lo sfusato significa danneggiare un settore vitale per il territorio, che vanta una produzione annua di 100 mila tonnellate raccolte, 300 imprese agricole impegnate nella coltura e un indotto economico e di occupazione importante per tutta l'area».
Fonte: Il Vescovado
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