In occasione della prima Giornata nazionale delle vittime del Covid-19 Maiori si ferma per un attimo e si raccoglie in un minuto di silenzio in memoria di chi non è riuscito a sopravvivere a questo insidioso nemico invisibile con cui conviviamo ormai da un anno.

Esattamente un anno fa, il 18 marzo 2020, l'immagine del corteo dei mezzi militari che, a Bergamo, trasportavano le salme divenne il simbolo del lutto nazionale.

A Maiori sono 4 i morti per Covid-19 e il sindaco Antonio Capone ha voluto ricordarli con un momento di preghiera davanti a Palazzo Mezzacapo.

«Ad oggi, gli Italiani che hanno perso la vita - ha detto il Primo cittadino - sono più di 100mila. Questa non è una semplice somma aritmetica, questo numero racchiude storie, sogni, speranze di vite spezzate all'improvviso, ci racconta di affetti brutalmente privati dell'ultimo saluto ai propri cari. Un anno dopo siamo ancora ostaggio di questo virus, continuiamo a perdere ancora troppe vite. Un anno dopo occorre ancora ricordare e riflettere sull'importanza di mantenere comportamenti responsabili per sconfiggere il subdolo nemico che ci tiene in scacco, ma che non ci ha vinti. Un anno dopo dobbiamo essere consapevoli che i nostri gesti possono fare la differenza».

«Padre misericordioso, ascolta la preghiera dei tuoi figli e delle tue figlie - ha detto Don Nicola Mammato - in questo tempo oscurato dalla malattia. La Pasqua di Cristo, verso cui siamo incamminati, illumini il nostro peregrinare, ci doni occhi, mente e cuore, per sostenere le famiglie, soprattutto le più provate, dare forza ai bambini, ai genitori, ai giovani e agli anziani. Signore, dai forza ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari. Rendi acute le menti dei ricercatori scientifici ed efficaci le loro ricerche. Per la forza del tuo amore, o Padre, rendici artigiani di giustizia, di solidarietà e di pace».

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