Tu sei qui: AnnunciBonus verde, ristrutturazioni e caldaie, gli sconti fiscali per la casa nella manovra 2018
Inserito da (redazionelda), martedì 17 ottobre 2017 15:00:01
Il Governo ha varato la Manovra per il 2018: ora passa al Senato entro il 20 ottobre. La manovra vale 20 miliardi di euro, considerando anche il decreto fiscale collegato, pubblicato in Gazzetta e in vigore dal 16 ottobre, che dovrebbe essere pubblicato stasera in Gazzetta ufficiale. Vediamo quali sono le misure certe che interessano l’edilizia: stabilizzazione per i condomini dell’ecobonus, bonus per giardini, sgravi per detassazione per l’assunzione dei giovani, incentivi per le imprese. La Manovra di Bilancio 2018, secondo le indiscrezioni e Edilizia e Territorio, arriverà al Senato per la prima lettura probabilmente il 26 ottobre, dopo la chiusura della legge elettorale.
Scarica il comunicato del Governo con i contenuti della Legge di Bilancio 2018
Anche in linea con gli annunci di Delrio, la Manovra 2018 garantirebbe la stabilizzazione dell’ecobonus almeno per 5 anni (2018-2022) a favore dei condomini al 65% e per le singole unità immobiliari sempre del 65% per il 2018. Sarà confermato nel 2018 con uno sconto fiscale al 50% anziché al 65% per le finestre o le caldaie a condensazione e a biomassa. Tra le novità più importanti c’è la portabilità dell’ecobonus: come per incapienti e sismabonus, il credito per interventi su singole unità immobiliari può essere ceduto a terzi.
L’Ecobonus sarà esteso agli interventi di rimozione dell’amianto.
Si sta studiando per legare l’entità della detrazione all’obiettivo di miglioramento energetico che viene effettivamente raggiunto. Previsto un Fondo di garanzia da 50 milioni che potrebbe mettere in moto 600 milioni di lavori in casa.
Per ora non si sa se ci sarà o meno la proroga del bonus ristrutturazioni e relativo bonus mobili al 2018. Delrio aveva qualche giorno fa confermato il primo ma non il secondo. Dove eravamo rimasti: Detrazioni fiscali ristrutturazioni 2018, arriva la proroga pluriennale?
Novità della manovra è l’introduzione di un "bonus verde" con detrazioni del 36% per la cura, la ristrutturazione e l’irrigazione del verde privato: terrazzi e giardini, anche condominiali, coperture a varde e giardini pensili, lavori di recupero di giardini storici. Il bonus vale fino a 5mila euro di spesa.
Il decreto che obbliga commercianti, artigiani e professionisti a dotarsi di POS potrebbe essere inserito nella Manovra 2018, comprese le sanzioni, che saranno di 30 euro per ogni pagamento con bancomat o carta di credito negato.
Destinato a entrare nella Manovra 2018, almeno secondo il capo dell’Unità di missione Italia Sicura Erasmo D’Angelis, anche un piano invasi (mezzo miliardo di euro) per migliorare la gestione delle risorse idriche nei periodi di scarse precipitazioni, accumulandole quando piove molto, al fine di mettere in sicurezza il territorio. Attualmente sono 31, tra dighe, impianti di irrigazione e adduttori, le opere incompiute di questo tipo in tutto il paese. In totale, 537 milioni di finanziamenti utilizzati ma rimasti a metà percorso. Per portarli a conclusione, servirebbero altri 620 milioni.
All’Anbi, Associazione dei consorzi di bonifica, ha proposto anche il varo di un piano per i piccoli e medi invasi da 20 miliardi di euro in 20 anni per un totale di 2mila interventi, 400 dei quali già con progetti esecutivi. Il piano potrebbe essere anticipato da un primo stralcio, da 84 progetti per un valore totale di 500 milioni di euro.
Una buona parte delle risorse disponibili per la manovra 2018 saranno destinate per il taglio del cuneo fiscale per le assunzioni di giovani. Lo sgravio sarà del 50% dei contributi previdenziali per tre anni per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato. Per il 2018 la soglia delle assunzioni incentivate sarà valida per gli under 35. Lo sgravio sarà al 100% per il Sud.
Conferma per il 2018 dell’incentivo fiscale che agevola l’acquisto di beni strumentali tradizionali. L’aliquota sarà inferiore: dal 140% al 130%. Per l’iperammortamento che sostiene l’acquisto di macchinari e apparati funzionali alla digitalizzazione dei processi produttivi si va verso la conferma dell’aliquota del 250%. La fatturazione elettronica B2B abolirebbe l’obbligo di invio dello spesometro, in modo da ridurre gli adempimenti fiscali per le imprese.
Fonte: Il Vescovado
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