Tu sei qui: AttualitàA Franco Nuschese il “Ciuccio” vietrese, simbolo dell’anima laboriosa della Costiera Amalfitana
Inserito da (redazionelda), giovedì 9 novembre 2017 11:35:00
WASHINGTON - Va fiero Franco Nuschese dell'asinello in ceramica che espone in bella mostra nel suo ufficio, tra i ricordi più esaltanti della sua straordinaria carriera. Lo ha appena scartato: la singolare versione degli artisti vietresi Pasquale e Domenico Liguori, realizzata per "La Caravella Art Gallery" di Amalfi, è l'omaggio arrivato dalla "sua" Costiera Amalfitana per il 25esimo anniversario dell'apertura del Cafe Milano, il ristorante italiano più celebre di Washington, preferito da alti funzionari e politici della Casa Bianca, oltre che da capitani d'impresa e personaggi del jet set a stelle e strisce.
Il "Ciuccio" da sempre rappresenta l'anima laboriosa, tenace e instancabile della gente della Costiera Amalfitana. Questo animale fu ed è, da secoli, l'amico utile e paziente dei contadini della Costiera. E Franco Nuschese, ambasciatore del buono e del bello della Costiera nel mondo, è tra i simboli dell'estro e dell'acume degli abitanti di questo luogo speciale, capace di affermarsi ad alti livelli nel mondo della ristorazione d'eccellenza negli Stati Uniti.
Negli anni Venti il ceramista tedesco Richard Dölker immagina di riscattare le pesanti fatiche a cui venivano sottoposti all'epoca questi animali alla scalata dei terrazzamenti per il trasporto dei prodotti della terra, raffigurandoli in un giardino dell'Eden con accanto angeli meravigliosi.
La rappresentazione del "Ciuccio" nella ceramica della Costiera Amalfitana compare intorno al 1924 ad opera di artisti stranieri, in massima parte tedeschi, che lavorarono dal 1922 al 1947 nelle fabbriche e nei laboratori di ceramica della Costiera Amalfitana. Lo stesso Dölker realizzerà per la prima volta, al ritorno da un viaggio in Sardegna e in Tunisia, asinelli modellati. Eleganti e raffinati furono immediatamente riprodotti nelle altre fabbriche. I ceramisti della Costa d'Amalfi ne diedero un'interpretazione più rozza e sarcastica, più vicina allo spirito meridionale. Da allora si può dire che non c'è artista della Costa d'Amalfi o di passaggio, che non abbia realizzato almeno una volta, un ciuccio in ceramica, divenuto il simbolo della Costiera e dei suoi figli migliori.
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Fonte: Il Vescovado
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