Si parla tanto di denatalità ed invecchiamento soprattutto nel nostro Paese anche se non si tratta di una tematica che riguarda solo l'Italia se è vero che comincia a trattarsi di un problema su scala mondiale.

A sottolinearlo anche la Banca Mondiale che sottolinea come:

"La popolazione mondiale sta invecchiando a una velocità senza precedenti, rendendo i paesi sempre più dipendenti dalle migrazioni per realizzare il loro potenziale di crescita di lungo termine. Il trend in atto è un'occasione unica per far sì che le migrazioni funzionino sia per le economie che per le persone.

Indipendentemente dalla politica, i paesi ricchi avranno bisogno di lavoratori stranieri per sostenere le loro economie e onorare gli impegni sociali nei confronti dei loro cittadini più anziani e che la migrazione è necessaria per tutti i paesi".

E ancora:

"La migrazione è una risposta agli shock e agli squilibri globali. La migrazione economica è spinta da prospettive di salari più alto e dall'accesso a servizi migliori. Nel 2020 l'84% dei migranti viveva in paesi più ricchi di quelli di provenienza.

La migrazione può essere una potente forza di prosperità e sviluppo. Quando è ben gestita può offrire benefici per tutti", osserva Axel von Trotsenburg, senior managing director della Banca Mondiale.

"La migrazione è necessaria per tutti i paesi", mette in evidenza la Banca Mondiale stimando che, entro il 2100, la popolazione italiana si dimezzerà passando dagli attuali 59 milioni di abitanti a 32 milioni, con gli over 65 che saliranno dal 24% al 38% del totale.

Fonte foto: Foto diKeith JohnstondaPixabay e Foto diSofia TerzonidaPixabay