di Sigismondo Nastri

Il mio ricordo di Carlo Ripa di Meana, che ieri se n'è andato a inseguire la sua Marina, è racchiuso in una lettera. Ci conoscemmo a Positano, al tempo in cui era ministro Ferdinando Facchiano.

Un convegno sull'ambiente, all'hotel Sirenuse, nel quale fu dato modo anche a me e Gigino de Stefano, che eravamo lì come giornalisti, di intervenire. C'era pure Franco Zeffirelli. A conclusione dei lavori Ripa di Meana mi venne vicino, si complimentò per le cose che avevo dette e aggiunse: "vorrei rimanere in rapporto con lei". Su un foglietto, che ancora conservo, annotò numeri e indirizzi, di Roma e di Bruxelles (era commissario europeo).

Mentre stavamo ancora alle Sirenuse arrivò la notizia di una frana a Praiano. Il tempo era brutto: pioggia, lampi e tuoni. Per rientrare a casa - Gigino ed io, ma anche Facchiano, che doveva arrivare a Benevento, e altri venuti dalla Costiera e da Salerno - dovemmo aspettare l'apertura di un varco per il transito delle auto. Tornammo nel cuore della notte. Dopo aver declinato, io e Gigino, l'invito di Zeffirelli che s'era offerto di ospitarci alle Tre sorelle, la sua villa.

Quando Ripa di Meana divenne ministro gli feci gli auguri. Ecco (nella foto a lato) la sua risposta. Non era soltanto un uomo di cultura, appassionato ai temi dell'ambiente e del paesaggio, ma un gran signore. Riposi in pace.