Tu sei qui: AttualitàColloqui di lavoro: attenzione a ciò che si posta sui social
Inserito da (redazionelda), giovedì 12 novembre 2015 09:57:03
Non basta un curriculum vitae "impeccabile", chi cerca lavoro nell'era del 2.0 dovrà stare attento alla propria "digital reputation" ciò che sceglie di postare sui social e i professional network. Aumenta infatti il numero di recruiter (35% rispetto ai 25,5% dello scorso anno) che dichiarano di aver escluso potenziali candidati dalla selezione in seguito alla pubblicazione di contenuti o foto improprie sui profili social. Lo rivela l'indagine Adecco Work Trends Study, giunta alla sua quinta edizione in Italia e che ha coinvolto 2.742 candidati e 143 recruiter.
Oggi, le attività di ricerca del lavoro da parte dei candidati e di ricerca di profili professionali da parte dei recruiter si svolgono per la maggior parte sul web, rispettivamente con l'80% e il 64%. In particolare, dal lato dei recruiter si riscontra un notevole incremento rispetto all'edizione passata, pari al 19% delle attività svolte, segno del fatto che ormai il recruiting si compie per mezzo di strumenti digitali. Si prevede un'ulteriore crescita dell'uso dell'online per queste attività fino al 71% nel 2016.
Benché le bacheche di annunci online e le sezioni «Lavora con noi» dei siti aziendali ricoprano ancora un ruolo predominante, rispetto allo scorso anno cresce l'uso di LinkedIn e Facebook a scopo professionale, sia per i recruiter che per i candidati.
I recruiter adoperano i social network principalmente per cercare candidati passivi (78,3%), verificare i curriculum ricevuti (75,5%) e la rete del candidato (67,1%), controllare i contenuti pubblicati (57,3%) e la digital reputation (50,3%). I candidati, invece, per cercare lavoro (51%), diffondere il proprio Cv (50%) e creare o coltivare la propria rete professionale (49,2%), migliorare il proprio personal branding (46,2%) ma anche per cercare recruiter (42,8%) e controllare le pagine di potenziali datori di lavoro (47%).
A trovare lavoro grazie ai social network è l'8,4% dei candidati (+1,4% rispetto al 2014). Chi cerca lavoro, inoltre, lo fa sempre più anche attraverso lo smartphone (6 candidati su 10), mentre solo 4 recruiter su 10 hanno cercato potenziali candidati tramite mobile.
Fonte: Il Vescovado
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