Tu sei qui: AttualitàCostiera Amalfitana: infermiere positivo a Covid-19 è un professionista. Oggi è considerato solo un "untore"
Inserito da (redazionelda), domenica 29 marzo 2020 16:37:01
«L'infermiere che adesso state giudicando come "l'untore della Costiera" è lo stesso che in circa 20 anni di servizio presso il 118 di Amalfi si è sempre distinto per umanità e professionalità».
Sono le parole di Andrea Villaricca, amalfitano impegnato nel mondo del volontariato che difende l'operatore sanitario dell'agro nocerino risultato positivo al Covid-19 che aveva prestato servizio in Costiera Amalfitana agli inizi della scorsa settimana.
«Ha svolto il suo operato, anche senza retribuzione, ai massimi livelli mettendoci il cuore sempre, talvolta capitava e capita ancora che un nostro compaesano si trovava ricoverato presso l'ospedale "Umberto I di Nocera", non è mai mancato l'interessamento disinteressato o almeno una visita solidale dello stesso infermiere che adesso quasi maledite. Vi ricordo che è il presidente dell'associazione sanitaria "Croce di Sant'Andrea Amalfi" e che la stessa è stata molte volte al servizio delle mostra comunità per trasporti sanitari di ammalati ecc...».
Ieri sera in una nota la Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi ha tenuto a precisare che «l'operatore risultato positivo al test diagnostico non è un dipendente del presidio ospedaliero "Costa d'Amalfi" bensì un volontario di un'associazione di pubblica assistenza impegnato saltuariamente presso la citata struttura in attività connesse ad urgenza ed emergenza (118)».
Intanto nella giornata di domani saranno effettuati i tamponi faringei sulle persone di Amalfi che avrebbero avuto contatti con l'operatore.
Andrea Villaricca conclude il suo sfogo, a difesa dell'amico operatore ponendo delle domande:
«Il soggetto in questione avrebbe voluto contrarre il coronavirus per se stesso e portarlo a contatto della moglie, dei figli e dei nipotini? Avrebbe potuto sapere di essere infetto visto che ancora adesso non presenta sintomi? Conoscendo la grande natura umana e la grande professionalità che lo contraddistingue come infermiere rianimatore, nonché, istruttore di P.B.L.S.D se avesse saputo di poter nuocere a qualcuno lo avrebbe fatto? Avrebbe soprattutto messo a rischio di infettare amici tra cui l'autista, i medici e colleghi tutti del 118, i quali siamo tutti una famiglia? Beh ricordate che sono le stesse persone che hanno salvato e curato negli ultimi 20 anni voi e i vostri cari, tutti i giorni h 24, con il sole e con la pioggia a Natale e a Capodanno a piano terra o 1000 scalini dalla strada».
Ricordando le ultime parole di Papa Francesco: nessuno si salva da solo.
Fonte: Il Vescovado
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