Tu sei qui: AttualitàCostiera, i nostri ragazzi sempre più a rischio. Le domande del giorno dopo
Inserito da (redazionelda), martedì 5 giugno 2018 08:31:46
di Miriam Bella
Sono più di venti le famiglie della Costiera Amalfitana che da ieri si staranno ponendo qualche domanda.
Più di venti, infatti, i ragazzi giovani e giovanissimi coinvolti nella retata della notte fra domenica e lunedì, con arresti e altre misure cautelari, accusati di detenzione di sostanze stupefacenti, spaccio, estorsione et similia.
Famiglie normali che, presumibilmente, in queste ore si staranno chiedendo dove hanno sbagliato, cos'è che non hanno visto, quali i segnali che non hanno colto. Perché nessuno, o almeno così voglio sperare, immagina che il proprio figlio abbia al posto della comitiva un clan di spacciatori. Anche perché, è bene dirlo ancora una volta, qui non è che parliamo soltanto di uno spinello in mano ad un ragazzino, qui si parla di cocaina con dietro un giro molto più grosso, con i pericoli annessi e connessi.
"Isola Felice", così si chiama l'operazione investigativa da cui nel 2016 è partito tutto, e forse il problema è che tutti ci siamo un po' sempre voluti illudere che la nostra terra lo fosse davvero, anche se oggi pare evidente che non sia così.
Ho letto e sentito, in queste ultime ventiquattrore, persone gridare ai "delinquenti", invitando i ragazzi a vergognarsi.
Mah, io non sarei così categorica. Perché se con la vittoria della Regata del giorno prima ci siamo sentiti un po' tutti dei vincitori, allora è giusto accettare che ieri è tutta la società ad avere perso. Perché se i nostri ragazzi, i nostri figli - sì, perché che ci piaccia o meno, i figli sono di tutti, non solo di chi li mette al mondo - scelgono la strada della droga, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto ed è un fallimento per tutti.
Se "il camorrista", "il bulletto", "il criminale", vengono visti come modelli positivi e vincenti dai ragazzi, allora poi c'è poco da sorprendersi. Finché lasceremo passare indisturbato il messaggio che ha più valore quello che si ha di quello che si è, ci sarà sempre, ciclicamente, qualche famiglia che una mattina, all'improvviso, dovrà porsi qualche domanda.
E quando succedono queste cose, bene faremmo a porcene sempre anche noi.
Fonte: Il Vescovado
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