Tu sei qui: AttualitàDanni e distruzione nei limoneti della Costiera: monitoraggio di Consorzio e Coldiretti
Inserito da (redazionelda), giovedì 26 dicembre 2019 16:11:29
Il violento nubifragio che si è abbattuto nei giorni scorsi in Costiera Amalfitana ha fatto registrare frane e smottamenti di varia portata in tutti i paesi, mettendo in ginocchio la limonicoltura e distruggendo interi terrazzamenti.
Coldiretti e il Consorzio di Tutela del Limone Costa d'Amalfi IGP stanno in queste ore monitorando la situazione con le proprie strutture operative, così da redigere in tempi brevi una prima stima dei danni subiti.
«I numeri parlano chiaro e la situazione è sotto gli occhi di tutti. L'annata 2020 è in parte già compromessa: basti pensare che circa il 50% degli agricoltori che aderiscono al Consorzio lamenta danni ai propri terrazzamenti e di questi, circa il 30%, ha subito danni di maggiore entità - afferma il Presidente del Consorzio Angelo Amato - I Comuni costieri si sono già mossi chiedendo il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Noi lavoreremo di concerto con la sezione di Salerno di Coldiretti per presentare il prima possibile agli organi competenti istanze per ottenere aiuti e finanziamenti per le aziende e i coltivatori che, nel giro di poche ore, hanno visto sfumare anni e anni di lavoro. Abbiamo bisogno di interventi seri e concreti per ristabilire il già fragile equilibrio idro-geologico del nostro territorio, mettendo in sicurezza tutti i terrazzamenti».
I terrazzamenti, infatti, sono una sistemazione idraulico-agraria adatta a terreni declivi e rappresentano l'unica soluzione idonea a rendere coltivabili territori altrimenti impervi e improduttivi. Elemento chiave del sistema è il così detto "muro a secco" (o "macerina") che è eretto utilizzando pietrame di risulta dalla sistemazione stessa dei terreni e, in qualche caso, dallo scavo della pendice rocciosa. I terrazzamenti, in altre parole, trasformano un pendio acclive in una sequenza di ripiani gradonati coltivabili. I ripiani sono poi integrati con altre strutture, in particolare canali di sgrondo e cisterne di raccolta, realizzati ancora con pietrame di risulta. La caratteristica saliente del muro a secco è proprio la permeabilità all'acqua che consente alla terrazza di invasare considerevoli quantità di acqua piovana e di smaltire in maniera controllata quella in eccesso che, convogliata nelle cisterne, diviene una preziosa scorta da usare per fini irrigui. Da opere di sistemazione idraulico-agraria, quindi, i terrazzamenti assurgono alla dignità di vero e proprio sistema ambientale, che nasce per la gestione ecocompatibile delle attività agricole.
Fonte: Il Vescovado
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