Tu sei qui: AttualitàEutanasia, Papa Francesco: «Immorale l'accanimento terapeutico, ma provocare la morte è disumano»
Inserito da (Redazione LdA), mercoledì 9 febbraio 2022 12:18:10
Dovrebbe riprendere oggi pomeriggio - 9 febbraio - nell'aula di Montecitorio l'esame della legge sul fine vita. Gli emendamenti depositati sono oltre 200 e provengono nella quasi totalità da Fdi, Lega, Forza Italia e centristi tra Coraggio Italia e Noi con l'Italia, oltre ad alcuni presentati da Italia Viva e da Riccardo Magi.
A parlare dello spinoso argomento Papa Francesco, durante l'Udienza Generale nell'Aula Paolo VI: «Non possiamo evitare la morte, e proprio per questo, dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile per curare la persona malata, risulta immorale l'accanimento terapeutico».
«Dobbiamo essere grati per tutto l'aiuto che la medicina si sta sforzando di dare - ha detto il Pontefice - affinché attraverso le cosiddette 'cure palliative', ogni persona che si appresta a vivere l'ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile. Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch'esse inaccettabili che portano a uccidere».
«La vita è un diritto - ha continuato Francesco -, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti. Dobbiamo accompagnare alla morte ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio assistito. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati», ha sottolineato il Pontefice.
Accorato poi l'appello sugli anziani: «Per favore non isolate gli anziani. Non accelerate la morte degli anziani. È disumano. Accarezzare un anziano ha la stessa speranza che accarezzare un bambino perché l'inizio della vita e la fine è un mistero sempre, un mistero che va accompagnato, curato, amato. Gli anziani - ha chiosato il Pontefice - vanno curati come un tesoro dell'umanità. Sono la nostra saggezza. E se non parlano, se sono senza senso, ma sono il simbolo della saggezza umana. Sono coloro che hanno fatto strada prima di noi e ci hanno lasciato tante cose belle, tanti ricordi, tanta saggezza».
Fonte: Il Vescovado
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