Tu sei qui: AttualitàIl limone si riconferma risorsa viva della Costa d’Amalfi
Inserito da (redazionelda), giovedì 9 aprile 2020 13:09:01
di Bonaventura Landi*
In questo momento di particolare sofferenza per l'intera popolazione nazionale provocato dalla diffusione del virus covid-19, ritorna protagonista sulla scena dei mercati mondiali il nostro prodotto agricolo di eccellenza: il limone.
Oggi compare sul quotidiano economico il Sole 24 ore un articolo dal titolo "Coronavirus, dopo l'aumento del grano raddoppia il prezzo dei limoni": "...Oltre all'aumento del prezzo di grano ... è raddoppiato anche il prezzo dei limoni. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che indica tra le cause l'incremento della richiesta in Europa e nel resto del mondo come disinfettante naturale e la produzione insufficiente".
È certamente un momento di soddisfazione per il comparto agricolo della Costa d'Amalfi, specialmente dopo il duro colpo inferto dagli eventi calamitosi abbattutisi sul nostro territorio nel novembre-dicembre 2019 ed in ordine ai quali si è ancora in attesa di un intervento concreto ad opera del nostro governo ragionale.
Alla luce dei dati emersi dall'osservatorio Coldiretti, pare valga ancora la pena coltivare e produrre limoni in Costa d'Amalfi e specialmente se di essi se ne faccia impiego ed uso quale disinfettante naturale.
Spesso appellato "oro giallo", forse più per il colore e per le glorie passate, e senz'altro per le intrinseche proprietà organolettiche, che per la corrispondente soddisfazione economica per i produttori, di esso oggi si rispolvera un dato caratterizzante che fu il primo vero e proprio motivo che ne provocò l'aumento della coltivazione in senso specializzato ed intensivo in Costa d'Amalfi.
Da semplice pianta ornamentale, certamente presente nella nostra area sin dall'epoca dei romani, si ricordi l'affresco presente a Pompei nella Casa del Frutteto, la presenza del limone è documentata sin dall'anno 986.
Furono gli arabi a divulgare proprietà e usi medici del limone all'epoca del loro dominio nel Mediterraneo e fu la Scuola Medica Salernitana che ne recepì gli studi e ne diffuse gli usi terapeutici.
Ebbene, il limone è stato de sempre conosciuto come un vero e proprio "medicinale naturale" ancor prima del suo impiego alimentare.
In Costa d'Amalfi l'Impulso alla diffusione della coltivazione intensiva del limone venne dalla scoperta, all'epoca dei grandi viaggi intercontinentali (sec. XV - XVIII), che lo scorbuto, flagello degli equipaggi, poteva essere vinto dalla somministrazione del succo di limone. È proprio nel corso di questi secoli che in Costa d'Amalfi, si inizia la costruzione del nuovo paesaggio terrazzato.
L'aumento delle superfici coltivate significò la costruzione di nuovi terrazzamenti. È così che con l'intensificarsi della produzione del limone si modificò gradualmente nei secoli anche il paesaggio agrario.
Alla vera e propria costruzione del territorio della Costa d'Amalfi ha contribuito l'uomo con il suo ingegno e con il suo lavoro, sono proprio i terrazzamenti nati per coltivare i limoni che rendono unico il nostro paesaggio, una bellezza di cui essere grati non solo al Creatore, ma ai sudori di donne e uomini che ci hanno preceduto.
Oggi viviamo in un tempo in cui l'agricoltura compie una quotidiana opera di manutenzione del territorio e del paesaggio al servizio dell'umanità intera e del settore turistico che da esso trae ogni tipo di vantaggio.
È bene dire invece che non parimenti le istituzioni e gli altri comparti dell'economia locale offrono un adeguato riconoscimento all'operato offerto - in molti casi solo per amore e per passione - dal mondo agricolo.
Oggi è in crisi il mondo intero, è in crisi l'Italia, è in crisi la Costa d'Amalfi, ma forse di essa riuscirà - almeno per quest'anno - a sopportare il peso della recessione economica proprio il mondo della produzione limonicola.
La riscoperta dell'uso medico del limone ed il risvolto economico che esso comporta è il riconoscimento naturale al comparto agricolo della Costa d'Amalfi per tutti quegli sforzi compiuti con l'impiego di risorse ed energie umane profusi per non abbandonare il proprio territorio e per preservarlo dalle ingiurie del tempo.
Approfittiamo di questo difficile momento per riappropriarci di quella parte di opere dell'uomo che ancora riversa in stato di abbandono, per riportare all'antico splendore tutto - e senza esclusioni - il nostro territorio.
Negli anni in cui tutti hanno lottato per ottenere il riconoscimento della I.G.P. del nostro Limone, sul finire degli anni 90 del secolo scorso, in occasione di uno dei tanti incontri con personaggi delle istituzioni, l'instancabile Cav. Luigi Aceto di Amalfi, storico produttore di limoni della Costa, disse, rivolgendosi ad un funzionario della regione e recando in mano un limone: "dottore lo vedete questo? Questo non è un limone, è una medicina!".
Potrebbe essere ancora una volta il limone a salvarci dall'ennesimo momento di difficoltà e a preservarci dalle conseguenze del diffondersi del coronavirus?
Proprio grazie al lavoro del mondo agricolo della Costa e grazie al suo prodotto, il limone, potrebbe attuarsi una naturale difesa del territorio dalle aggressioni dei disastrosi eventi del nostro tempo; potrebbe essere il limone a salvare, e non solo per i suoi benefici economici, la bellezza di una terra e la storia di un popolo laborioso come quello della Costa d'Amalfi.
Oggi, più di prima, vi è un motivo in più per lottare e per difendere la nostra terra, la nostra cultura, la nostra stessa esistenza.
*avvocato, produttore agricolo, consigliere del Consorzio Limone Costa d'Amalfi I.G.P., socio della Coop. Prod. Costieragrumi Soc. Coop. Agr.
Fonte: Il Vescovado
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