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Attualità

L’immagine di un luogo come fattore di promozione turistica

Inserito da (redazionelda), lunedì 26 marzo 2018 08:31:15

di Raffaele Ferraioli*

Non vi sembra un paradosso vivere nella società della comunicazione e non porre un minimo di attenzione al problema dell'immagine, universalmente riconosciuta come fattore di promozione del territorio? La Costa d'Amalfi è, come spesso capita, in tutt'altre faccende affaccendata e si consente il lusso di trascurare, fra i tanti, anche questo problema. Tanto "E male vestute ‘e veste ‘o Pataterno", diceva la nonna.

Vero è che quest'area ha tante altre carenze alle quali sopperire e avrebbe bisogno,quindi, di un Piano di Sviluppo Socio-economico di tutto il territorio, ma su questo argomento mi riprometto di tornare presto, non appena avrò acquisito alcuni dati indispensabili per poter elaborare una proposta sulla base di un minimo di informazioni.

Tornando al tema della comunicazione va subito rilevato che la situazione è piuttosto sconfortante. Basta lasciarsi andare a qualche colloquio con gli amministratori comunali o con gli stessi operatori per capire facilmente che i problemi dell'immagine appaiono a dir poco remoti in questa parte di mondo il cui successo è dovuto alla generosità del Padreterno che ci ha fatto tanti, troppi regali e ci ha messo nella condizione di grattarci la pancia, "tanto i turisti vengonocomunque e a volte anche in numero eccessivo!".

Partendo da tale premessa potrà anche sembrare inutile quello che sto per dire, ma io resto della convinzione che le cose non potranno andare avanti sempre così, fra inerzie accidiose e prolungati letarghi. Pochissimi Comuni sono dotati di un'immagine coordinata con cui proporsi sul mercato turistico internazionale, tantomeno di un Ufficio Stampa che ne garantisca i rapporti con i mass media. La situazione è parecchio sconfortante. Le iniziative organizzate sul territorio si muovono in un ambito strettamente locale e, fatta qualche debita eccezione, di prestigio limitato, tale da non arrivare a un pubblico vasto più di tanto. Il "cartellone" completo di tutte le manifestazioni non è mai esistito e gli eventi continuano ad avere un carattere di precarietà. Una programmazione scoordinata, non sempre finalizzata a una effettiva azione di promozione della cultura del territorio, concentrata nei periodi di maggiore affluenza turistica, in spazi troppo spesso inadeguati.

In questo quadro s'inseriscono i protagonisti dell'organizzazione: le Pro Loco, i volontari e gli assessori comunali, scarsamente preparati e poco dotati di attrezzature all'altezza della situazione. La pubblicizzazione degli eventi è affidata dilettanti e non travalica mai la dimensione locale. Semplici tipografi e stampatori di manifesti di lutto si danno all'ideazione di locandine e pieghevoli di scarso valore attrattivo. L'immagine stessa delle manifestazioni ne esce compromessa.

La totale mancanza di una progettualità comune, indispensabile per la promozione dell'ingente patrimonio ambientale, architettonico e monumentale con la conseguente difficoltà a creare itinerari turistico-culturali concordati fra i vari Comuni, da offrire al viaggiatore colto e consapevole, grida da sempre vendetta. L'unica brochure riportante tutti i paesi del territorio fu realizzata dalla mai sufficientemente rimpianta Comunità Montana circa venti anni fa. A distanza di venti anni e più ancora la si rimpiange!

Alla luce di queste inconfutabili realtà, non si può non sottolineare il danno che deriva a tutto il territorio da tali inadeguatezze, peraltro tutte risolvibili in una dimensione sovra comunale. E' assurdo trascurare l'assenza di una strategia comune di promozione della nostra area. Ne escono danneggiati gli interessi diffusi di quanti, con professionalità e tenacia vi operano, ma da soli,non possono fare il miracolo della coesione e della cooperazione. E' tempo di mettere mano, e lo dobbiamo fare noi Sindaci, a un programma di iniziative che qualifichi, diversifichi, destagionalizzi, rilanci il turismo nella nostra area, attribuendo all'immagine la funzione di strumento di promozione per eccellenza. Anche in considerazione che il famigerato "Polo", malgrado le ricorrenti rassicurazioni dei politici, tarda ad arrivare e il groviglio di competenze fra questo nuovo Ente, il Distretto Turistico, il Parco dei Monti Lattari, le Pro Loco, la Provincia e i Comuni non si dipana.

Si impone l'elaborazione di un Progetto di Immagine per la Costa d'Amalfi, che valuti le potenzialità comunicative dell'area (enormi, a mio modesto avviso), individui gli elementi di identità visiva e li ponga in valore. Segno primario di identificazione di un' area è il marchio, destinato a veicolare un'immagine unitaria di tutto il territorio. (Anche per questo la Comunità Montana ha già dato dimostrazione di lungimiranza, realizzando il logo del sito UNESCO, che potrebbe, se siamo d'accordo, servire anche a tale scopo). Questo elemento di identità impone un'azione corale che convogli sia all'interno che all'esterno dell'area un'immagine collettiva, unitaria, applicata su ogni documento e in ogni supporto comunicativo (stampati, documenti, stendardi, bandiere, segnaletica, ecc.). Un marchio da codificare e da non disperdere, da diffondere e da veicolare in tutti i modi possibili.

Il PICA (Progetto Immagine Costa d'Amalfi) potrà comprendere l'individuazione degli elementi di arredo urbano (panchine, pensiline, lampioni, ecc,) intesi come strumenti di comunicazione identitaria, visiva, unitaria dell'area (vedi il leone di Venezia nelle città venete).

Ritengo, infine, utile realizzare degli Infopoint ovvero uffici di Informazione e di assistenza strategicamente situati lungo le strade e le autostrade di accesso al nostro territorio, opportunamente arredate. Come vedete c'è un mare di cose da fare. Facciamole insieme, facciamole subito!

*sindaco di Furore

Fonte: Il Vescovado

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