Tu sei qui: AttualitàLa Costiera Amalfitana violentata dalle fiamme: disegno criminale e inadeguatezza degli interventi
Inserito da (redazionelda), mercoledì 23 agosto 2017 20:25:28
di Donato Bella
Durante la lunga sequenza di incendi boschivi che stiamo subendo da alcune settimane, due cose colpiscono in modo particolare. La prima è il sincronismo con cui tali roghi si scatenano, che rende difficile credere che non ci sia dietro un disegno criminale: com'è possibile che decine di focolai partano quasi in contemporanea in diversi posti del territorio, se alle spalle non c'è una regia unica? A Salerno, a Cava de' Tirreni, in Costiera, per limitarci alle zone che più frequentiamo, sono scoppiati, e ancora scoppiano, incendi continui, con focolai multipli pressoché simultanei, spesso ai livelli più alti delle montagne. Un sincronismo che ci auguriamo possa essere analizzato dagli inquirenti. Certamente non riconducibile a piromani, a malati cioè, né agli imbecilli di turno, perché sarebbe veramente strano che malati di piromania e imbecilli si siano organizzati per fare un unico spettacolo, si telefonino per agire all'unisono, raggiungere le cime dei monti e accendere fuochi tutti insieme al momento X, coralmente.
La seconda è il ritardo degli interventi dei mezzi aerei. Un ritardo notato sovente. Le montagne sono bruciate per ore ed ore, a volte per giorni, senza che si vedesse un elicottero o un Canadair. È capitato anche di vedere giungere mezzi inadeguati quando il fronte delle fiamme aveva raggiunto estensioni spaventose. Abbiamo assistito a voli inutili di elicotteri, che sembravano lì per dare un segno di presenza piuttosto che per domare roghi che richiedevano l'intervento di uno-due Canadair per essere affrontati. Non conosciamo le ragioni di tali ritardi, non sappiamo se siano stati determinati da problemi organizzativi connessi al gran numero degli incendi in atto in Regione e al conseguente impegno contemporaneo dei velivoli, se siano stati frutto di incapacità organizzativa o, peggio, di negligenza. Sta di fatto che questo è quanto successo fino ad oggi ed è ciò che tutte le popolazioni dei tanti luoghi colpiti dagli incendi hanno potuto osservare.
Molte volte, in questi giorni, è tornato alla mente l'appello del presidente Pertini all'indomani del tragico terremoto dell'Irpinia del 1980, quel "Fate presto!" che continua spesso a essere invocato inutilmente, purtroppo, ad ogni disastro, come quello degli incendi vissuti e in corso.
Fonte: Il Vescovado
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